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mercoledì 17 aprile 2013

Il Papa e il diavolo

Anche oggi il Papa è tornato a citare il demonio, e per due volte: nella messa mattutina e nella Catechesi del mercoledì.
Nell'omelia del mattino ha espressamente sottolineato i miracoli di esorcismo riferiti dal brano degli Atti degli Apostoli. Lo si legge su News.va, invece su Radio vaticana la frase è riportata solo fino al punto esclamativo, omettendo la citazione biblica:
E facevano anche miracoli! “Molti indemoniati espellevano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti”
Più tardi, nella catechesi sul mistero dell'Ascensione del Signore, nostro avvocato che intercede seduto alla destra di Dio, il Santo Padre ha detto:
Gesù è l’unico ed eterno Sacerdote che con la sua passione ha attraversato la morte e il sepolcro ed è risorto e asceso al Cielo; è presso Dio Padre, dove intercede per sempre a nostro favore (cfr Eb 9,24). Come afferma san Giovanni nella sua Prima Lettera Egli è il nostro avvocato: che bello sentire questo! Quando uno è chiamato dal giudice o va in causa, la prima cosa che fa è cercare un avvocato perché lo difenda. Noi ne abbiamo uno, che ci difende sempre, ci difende dalle insidie del diavolo, ci difende da noi stessi, dai nostri peccati! Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo questo avvocato: non abbiamo paura di andare da Lui a chiedere perdono, a chiedere benedizione, a chiedere misericordia! Lui ci perdona sempre, è il nostro avvocato: ci difende sempre! Non dimenticate questo!

Già dai primi giorni Papa Francesco ha spesso ricordato il Nemico. Alla Messa pro Ecclesia nella Cappella Sistina disse:
Quando non si confessa Gesù Cristo, mi sovviene la frase di Léon Bloy: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”. Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio.
Lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa con la sua forza vivificante e unificante: di molti fa un corpo solo, il Corpo mistico di Cristo. Non cediamo mai al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno; non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento.
Nell'omelia della Domenica delle Palme si legge:
La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte, e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù!
E' anche interessante notare la presentazione dinamica o meglio "drammatica" della vita spirituale che il Papa tende a esprimere, in maniera assai chiara, nel senso della "lotta spirituale". Mi pare piuttosto evidente come in queste espressioni emerga la spiritualità cristiana secondo i tratti tipici di sant'Ignazio di Loyola. Pensate anche all'uso dei termini "consolazione" e "desolazione", anche questi correlati intimamente alla spiritualità ignaziana. La polarità che si crea aiuta la predicazione e certamente la pedagogia della scelta e della sequela.

Nel testo non molto lungo degli Esercizi Spirituali del fondatore dei Gesuiti, a proposito di diavoli, troviamo oltre 40 ricorrenze:
demonio/demoni 22 volte
lucifero 3 volte
angelo cattivo 3 volte
nemico della natura umana 8 volte
nemico del nostro bene e della nostra salvezza eterna 1 volta
nemico maligno 1 volta
avversario 1 volta
capo degli avversari 2 volte
malvagio capo 1 volta
tentatore 1 volta
diavolo 1 volta

Della famosa meditazione delle due bandiere (di Cristo e di Lucifero) abbiamo parlato qualche anno fa in questo post che potete rileggere.

PS. Un altro post sulle ispirazioni ignaziane di Papa Francesco lo si può leggere qui su Continuitas

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