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mercoledì 9 luglio 2008

E l'eutanasia arrivò in Italia: condannata a morire di fame e sete Eluana Englaro

I giudici hanno deciso. Con una circonlocuzione dichiarano ammissibile "sospendere l'alimentazione e l'idratazione" artificiale di Eluana Englaro, ragazza che da 16 anni vive in stato vegetativo permanente.
Viene condannata, diciamolo chiaro, a morire di FAME E DI SETE, per affermare il diritto all'eutanasia. Altro che eutanasia, questa è una morte lenta e feroce, come affermano fior fior di dottori, per es. il famoso Bruno Dallapiccola:
La sentenza della Corte d'Appello civile? E' di un livello di crudelta' inaudito, il peggiore della specie animale, meglio sarebbe stata una siringa o la sedia elettrica. E' la secca risposta del genetista Bruno Dallapiccola alla sentenza con cui e' stata autorizzato lo stop all'alimentazione forzata per Eluana Englaro in coma dal 1992 dopo un incidente stradale. "Vorrei ricordare la morte atroce che subi' Therry Schiavo dopo la sospensione dell'alimentazione - avverte Dallapiccola che e' anche presidente di 'Scienza e Vita' - non e' che sospesa l'alimentazione e l'idratazione arriva la morte immediata: per questo la sentenza e' di un livello inaudito di crudelta'". Poi aggiunge "il peggiore della specie animale: sarebbe stato piu' civile l'impiego - conclude Dallapiccola - di una siringa oppure della sedia elettrica piuttosto che una morte lenta e queste cose le dico da medico".

Altri commenti a caldo:
E' critico sulla decisione dei giudici sul caso Englaro il centro di bioetica dell'universita' Cattolica di Roma diretto dal professor Adriano Pessina. 'L'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione comporteranno una lenta agonia di Eluana Englaro, colpevole soltanto di essere ancora viva - si legge in una nota - ci auguriamo che questa decisione non venga attuata e ci appelliamo, ancora una volta, al sig. Beppino Englaro affinche' permetta che Eluana continui a vivere'. 'Si deve constatare - afferma la nota - la gravita' di una simile decisione, che di fatto scardina il principio della non disponibilita' della vita umana e del dovere, proprio di ogni societa' civile, di non legittimare forme di abbandono terapeutico e assistenziale nei confronti dei propri cittadini, che non sono in grado di provvedere a loro stessi. Di fatto viene attribuito a un tutore un vero e proprio potere di vita e di morte nei confronti della persona che gli e' affidata, stravolgendo lo stesso significato della tutela. Questa decisione, inoltre, introduce un serio e grave problema deontologico nella medicina: sospendere trattamenti ordinari come quelli somministrati a un paziente in stato vegetativo a motivo di una decisione che non ha fondamento clinico, significa di fatto scardinare il dovere fondamentale del prendersi cura dei pazienti che non sono in grado di intendere e volere'.

"Non ho mai ritenuto che l'idratazione a le nutrizione potessero configurare una condizione di accanimento terapeutico nei malati in coma vegetativo". Cosi' Enzo Saraceni, presidente dell'Associazione italiana dei medici cattolici (Amci). "Mi sembra pertanto- sottolinea- che la decisione della Corte d'appello di Milano, di cui pure bisognera' leggere con attenzione la motivazione, vada oltre ogni orientamento giustamente favorevole all' autodeterminazione del paziente e dei suoi familiari nelle condizioni irreversibili di fine vita e introduca un precedente pericoloso a favore della pratica dell'eutanasia".

E mentre i Radicali esultano per una battaglia vinta, si spera ancora nella Cassazione, perchè se passa questo provvedimento, diventerà un precedente per staccare non la spina di un respiratore, ma il mangiare e il bere, a qualunque malato non possa nutrirsi da solo e per il quale non ci siano prospettive di guarigione.

Capisco il dolore estremo di un padre nel vedere la figlia in quello stato. Ma che dei giudici dicano che dare acqua e cibo a chi non riesce a procurarseli da solo sia ACCANIMENTO TERAPEUTICO, questo è proprio aberrante.

Notizia intera e commenti:
http://www.aduc.it/dyn/eutanasia/noti.php?id=226210

This sad story in English by Reuters:

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