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martedì 4 novembre 2008

Storia recente (e dimenticata) della comunione sulla mano.

Da leggere questo interessantissimo articolo di Radici Cristiane sulla "concessione" della comunione sulla mano e sulle vere e documentate intenzioni di Paolo VI in materia.
Leggere e meditare gente mia. Non fermiamoci a quello che "si dice" e "si pensa"; ricerchiamo, approfondiamo, cioè: andiamo in profondità, per non lasciarci sballottare da qualunque "vento di dottrina", soprattutto quando è "nuovo", "inedito", "moderno" e quant'altro. La fede non cambia e non deve cambiare. La sua espressione PUO' certamente cambiare (solo quando è veramente necessario per conservare lo stesso significato di sempre), ma non è affatto detto o scritto che DEBBA per forza cambiare per adattarsi ai tempi e alle mode....

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Personalmente, da laico senza formazione teologica, preferisco ricevere la comunione sulla mano.
Nonostante ciò, penso che il Vaticano faccia bene a fare attenzione sulle maniere di celebrare la liturgia (e non solo per la comunione). Credo, però, che in questo caso ci voglia un lavoro più a livello di parrocchia, perché dovrebbe essere il parroco (come pastore più prossimo ai fedeli) a garantire una celebrazione liturgica secondo i canoni.
Ho visto tante parrocchie in cui la liturgia viene letteralmente stravolta per farla più “bella” o più “leggera”.
Sono del parere che il contenuto e più importante della forma, ma questo non vuol dire che, pur di far arrivare il messaggio, si possa ricorrere a qualunque strategia (della serie “il fine giustifica i mezzi”)
D’altronde mi trovo in alcune (non tante) occasioni ad essere in disaccordo con la chiesa, ma ho scelto di obbedire anche quando non sono d’accordo. Quindi, da Domenica prossima basta comunione sulla mano…

PD: Complimenti per il blog.

A.R. ha detto...

Caro Anonimo, attenzione: la comunione sulla mano ora è permessa, se lei la riceve con tutta la sua devozione e rispetto è sua facoltà scegliere se riceverla in mano o in bocca. Il Papa e parecchi teologi con lui vedono che in liturgia la forma dà espressione e visibilità alla sostanza, e' più percepibile il senso mistico dell'eucaristia se la si riceve in modo diverso da un cibo qualunque. Ma sia chiaro che, per ora, sta a lei decidere come esprimere al meglio la sua adorazione e devozione. pace e bene

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