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domenica 21 dicembre 2008

Mons. Guido Marini presenta le celebrazioni papali del Natale



Come molti curiosoni liturgico-teologico aspettavano, ecco confermate le scelte di "continuità visibile" proposte da qualche anno da Sua Santità. Ottimo spunto per gli zelanti cerimonieri pontifici sparsi nelle basiliche di tutto il mondo. Quelli più vicini a noi, per la verità, alcuni di questi riti e modi di celebrare li adottano già, qualcun altro - ne siamo certi - è in via di applicazione...

Vaticano: Nella liturgia la gioia della Natività

Da Roma MIMMO MUOLO


Il Natale è caratterizzato dalla gioia. E anche le celebrazioni liturgiche che il Papa si appresta a presiedere nel tempo natalizio devono trasmettere questa lieta notizia. Attraverso le parole, i gesti, i silenzi, la musica e il canto. Insomma, come ricorda una nota dell’Ufficio delle celebrazioni liturgiche pontificie, «attraverso il rito nel suo complesso».
Numerosi sono gli elementi di interesse, e anche di novità, che riguardano quest’anno le liturgie in Vaticano, a partire dalla Notte di Natale, fino al Battesimo di Gesù, che quest’anno cade domenica 11 gennaio. Innanzitutto, ricorda monsignor Guido Marini, «ciò che è importante è che il rito risplenda luminoso e, dunque, capace di esprimere ciò che contiene». «Non si tratta di fare cose nuove – afferma il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie – ma di fare in modo nuovo quanto la Chiesa ci invita a compiere nel rito. Qui sta il grande compito di ogni liturgia esemplarmente celebrata e davvero vissuta».
Le novità
Quest’anno, ad esempio, «la statua in legno della Vergine in trono con il Bambino benedicente sarà collocata accanto all’altare della Confessione, a partire dalla notte del 24 dicembre, fino al 6 gennaio. «Il tempo natalizio, infatti, è anche un tempo mariano». E la Madonna «non distoglie dal mistero del Figlio di Dio che si fa uomo, ma al contrario aiuta a comprenderlo nel significato più vero». Altra 'novità', che diviene consuetudine, è quella di far precedere le singole liturgie da un periodo di 15-20 minuti di musica e letture, per «disporre l’animo dei fedeli al clima di preghiera e di raccoglimento». Così come in tutti i riti, sia dopo l’omelia del Papa, sia dopo la distribuzione della Comunione verrà osservato un breve silenzio, «per assimilare il dono della Parola ascoltata e dell’Eucaristia di cui ci si è nutriti ».
«Non ci sono, invece, particolari novità in merito alla vesti liturgiche – spiega la nota – la cui scelta va sempre nel senso della continuità e del sano equilibrio tra passato e presente, variando gli stili adottati, e nel senso della nobile bellezza che si addice alla celebrazione dei misteri del Signore». In particolare nel giorno dell’Epifania il Papa indosserà una pianeta, come ha già fatto in qualche altra celebrazione, «a sottolineare ancora una volta la continuità tra passato e presente».
Pio XII impartisce la benedizione urbi et orbi nel 1952 senza piviale, con mozzetta e stola
Nella benedizione Urbi et Orbi del giorno di Natale, invece, Benedetto XVI non indosserà il piviale, ma la mozzetta con la stola, poiché si tratta di «una benedizione solenne che non comporta un particolare rito liturgico».

La notte di Natale
La Messa della notte sarà preceduta da una breve veglia di preghiera, che si concluderà con il canto della Kalenda, (un testo che contiene l’annuncio del Natale, così come l’Exultet quello della Pasqua). Anche questa è una novità poiché la Kalenda non è più prevista all’interno della celebrazione eucaristica, ma in una collocazione più rispondente alla sua natura, dal momento che, fa notare monsignor Marini, «il martirologio romano prevede il canto della Kalenda nel giorno della vigilia di Natale alla conclusione delle Lodi o di un’ora minore della Liturgia delle Ore». Per lo stesso motivo, al canto del Gloria, dopo l’intonazione del Pontefice, saranno suonate le campane con l’accompagnamento dell’organo, ma non vi sarà il consueto rito dell’omaggio floreale dei bambini. Questo omaggio è stato spostato al termine della celebrazione eucaristica, quando il Papa si recherà davanti al presepio per la collocazione dell’immagine del Bambino Gesù. In quel momento alcuni bambini, in rappresentanza dei vari continenti, deporranno l’omaggio floreale davanti al Bambinello. Come di consueto, accanto all’immagine di Gesù Bambino verrà collocato anche il libro dei Vangeli a sottolineare che il Verbo di Dio si è fatto carne.

Le altre celebrazioni
Dopo la recita dei Vespri del 31 dicembre, ci sarà l’esposizione del Santissimo con il canto del Te Deum di ringraziamento e la conseguente benedizione eucaristica, «a significare la centralità dell’adorazione nella vita della Chiesa e dei discepoli del Signore». Nella Messa del 1° gennaio, invece, le preghiere dei fedeli saranno ispirate al Messaggio del Papa per la Giornata mondiale per la pace. Brani di questo Messaggio verranno letti in preparazione alla Messa, insieme al
Memorare, la celebre preghiera alla Madonna composta da san Bernardo. Al termine della Messa, al canto di un’antifona mariana, il Papa venererà l’immagine artistica della Madonna. Presentazione dei doni e preghiera dei fedeli saranno effettuate anche da alcuni bambini e adulti provenienti dal Libano.

IL GESTO
Il Battesimo nella Cappella Sistina per 13 bambini

S aranno 13 i bambini che l’11 gennaio riceveranno il Battesimo dalle mani del Papa, il quale amministrerà per la quarta volta nel suo Pontificato il primo sacramento della vita cristiana ai neonati. La celebrazione si terrà nella Cappella Sistina dove troveranno posto le famiglie dei piccoli (tutti figli di dipendenti vaticani), con i padrini e le madrine. Un ruolo particolare avranno anche i fratellini dei battezzandi: alcuni di loro, infatti, porteranno all’altare i doni all’offertorio. Anche quest’anno sarà utilizzato l’altare proprio della Cappella Sistina, «per non alterare la bellezza e l’armonia di questo gioiello architettonico». Ciò «significa – spiega una nota dell’Ufficio delle celebrazioni liturgiche pontificie – che in alcuni momenti il Papa, si rivolgerà verso il Crocifisso, sottolineando così il corretto orientamento della celebrazione eucaristica». «Non si tratta di voltare le spalle al popolo – aggiunge monsignor Marini – ma di assumere lo stesso orientamento dell’assemblea, che guarda proprio verso il Crocifisso». Per il resto la celebrazione avrà il consueto svolgimento e verrà utilizzato il Messale ordinario. Benedetto XVI durante il rito del Battesimo attingerà l’acqua dal fonte in bronzo dello scultore Toffetti. Il Pontefice, come di consueto, verserà l’acqua sulla testa dei piccoli con una conchiglia dorata, che rimanda al pellegrinaggio, «simboleggiando il nuovo cammino dei battezzati». «Sarà, dunque, una festa della vita e della famiglia – conclude la nota –. La famiglia dei figli di Dio, stretti intorno al Papa, che come tutti gli altri vescovi celebra durante l’anno i sacramenti». (M.Mu.)

Fonte: Avvenire

foto: NLM

1 commento:

frabio ha detto...

hum.... tremo e temo...

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