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sabato 3 gennaio 2009

Tanti auguri padre Basilio: 100 anni di vita e 77 di sacerdozio!

padre Basilio HeiserPadre Basilio Heiser, decano dei frati minori conventuali, compie domani 100 anni tondi tondi.  La foto lo ritrae mentre celebra la messa del suo 75° anniversario di sacerdozio, un paio d'anni fa: ora continua senza cambiamenti la sua vita francescana e sacerdotale (magari senza fretta).
Ecco la lettera che il Ministro Generale dell'Ordine ha inviato ai frati per ricordare questo anziano e saggio confratello e suo predecessore (anche p. Heiser è stato Ministro Generale).

Roma, 2 gennaio 2009

Carissimi fratelli, il Signore vi dia pace!

La splendida luce del Natale di Gesù illumina ancora il cuore di ciascuno di noi nel momento in cui, con la grazia e la benedizione del Signore, muoviamo i primi passi nel nuovo anno. In questo clima di festa e di gioia, sono lieto di indirizzarmi all’Ordine intero nel giorno in cui la liturgia propone alla nostra venerazione e riflessione un grande Santo, Basilio Magno, patrono del nostro carissimo Fra Basil Heiser, il cui onomastico quest’anno si colora di un significato e di un valore tutto speciale dal momento che il prossimo 4 gennaio compirà cento anni di vita. Un traguardo non comune e di tutto rispetto, che merita di essere degnamente celebrato. Noi, sua fraternità, ci stringeremo attorno a lui nella celebrazione dell’Eucaristia che egli stesso presiederà presso la Basilica dei SS. Apostoli: amerei che, per mezzo di queste righe, la festa si estendesse a tutto l’Ordine attraverso il ricordo orante e le forme di partecipazione che riterrete più opportune.

Fra Basilio (al battesimo Herman) nacque a Terre Haute (Indiana, USA) il 4 gennaio 1909. Fece il suo ingresso nell’Ordine il 12 luglio 1925, affiliandosi alla Provincia della Consolatrice degli Afflitti. Compiuto il noviziato, emise la professione semplice il 18 luglio 1926, cui seguirono i voti solenni pronunciati 1’11 febbraio 1930 a Roma. Gli anni della formazione iniziale lo videro studente nel Collegio “St. Francis” a Floyd Knobs (Indiana, USA) e nel Seminario “St. Anton” a Rensselaer (New York, USA). Quindi completò gli studi di teologia presso la Pontificia Facoltà di S. Bonaventura a Roma, ove conseguì la laurea il 1° luglio 1932. Il 24 gennaio dello stesso anno fu ordinato sacerdote.

Tornato negli USA, studiò Lettere e Filosofia conseguendo il diploma di Magister Artium presso l’Università di Washington, DC e la laurea in Filosofia presso l’Università di Toronto. Mentre sul mondo intero pendeva la minaccia della Seconda Guerra Mondiale, il 10 settembre 1939 fu insignito del titolo di Maestro dell’Ordine. Alcuni anni dopo, esattamente il il 23 agosto 1945, fu nominato Definitore perpetuo della sua Provincia, all’interno della quale ricoprì vari incarichi: professore ad Angola (Indiana) e a Carey (Ohio) negli anni 1936-1948; prefetto e reggente degli studi e superiore nel Seminario di Carey (1948-1951) e nel Seminario di Chaska (Minnesota) dal 1951 al 1954. Per alcuni anni fu pure membro del Consiglio di redazione della rivista “Franciscan Studies”.

Nel 1954 fu eletto Ministro provinciale della sua Provincia nel 1954, e riconfermato nello stesso ufficio nel 1957. A conclusione del suo terzo mandato, il 4 giugno 1960 fu eletto dal Capitolo generale CXIV successore di S. Francesco. Nell’assumere l’ufficio di Ministro generale scelse come motto le parole di san Paolo: “In charitate radicati et fundati” (Ef 3,17). Possiamo ben dire che queste parole abbiano animato il suo servizio alla fraternità universale, che si protrasse fino al 20 giugno 1972. I dodici anni del suo generalato coincisero con un periodo importante della vita della Chiesa e della vita consacrata in particolare: furono gli anni del Concilio Vaticano II, cui P. Basilio intervenne come padre sinodale, e del rinnovo della legislazione degli Istituti Religiosi. Sempre sotto il suo generalato venne beatificato P. Massimiliano M. Kolbe (1971).

Concluso il secondo sessennio alla guida dell’Ordine, si dispose volentieri ad assumere il ruolo di confessore presso la Basilica di San Francesco in Assisi: fu dunque collocato di famiglia nel Sacro Convento, ove assunse l’ufficio di Vicario della Custodia. Ma la sua permanenza assisana era destinata a durare ben poco: il 21 novembre 1972, infatti, il papa Paolo VI lo nominava sottosegretario della Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari, incarico che ricoprì per dodici anni fino al 29 dicembre 1984. Anche in questo servizio rifulse la competenza e la cordialità nel rapporto personale che caratterizzano la persona di Fra Basilio; inoltre, la facilità con cui poteva esprimersi nelle principali lingue moderne lo rese prezioso per la Congregazione. Continuò a collaborare ancora per diversi anni con la Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari come consultore e, per un breve periodo, anche come presidente dell’Associazione pro Claustrali e del Segretariato Assistenza Monasteri poveri. Dopo quarant’anni di residenza nel nostro Paese, nel gennaio 2001 ricevette la cittadinanza italiana, pur conservando quella statunitense.

La concisione con cui ho ripercorso la lunga vita di Fra Basilio non rende adeguata ragione della ricchezza e dell’abbondanza di grazia che ha caratterizzato questi cento anni: confido, però, che queste mie parole siano occasione di riflessione e di rendimento di grazie a Dio per averci donato questo amatissimo Confratello, che continua ad essere per ciascuno di noi che abbiamo il privilegio di vivergli accanto un fulgido esempio di serenità, di amore per il Signore e per i fratelli, di puntualità nella vita comune.

Mi piace concludere questa lettera richiamando l’etimologia del nome di Fra Basilio (nomen est omen!). Sappiamo tutti che il suo nome, in greco significa “re”: per quanti lo conoscono non è certo difficile cogliere tratti di maestosità nel suo portamento signorile e nella sua nobiltà d’animo, come pure nella saggezza con cui ha guidato a più riprese l’Ordine nei diversi servizi che gli sono stati affidati dalla Provvidenza e che ancora lo contraddistingue. E come accade per ogni buon re, tutte queste belle doti sono sempre state accompagnate da vera umiltà e genuina modestia, tipiche di chi esercita l’autorità con autorevolezza senza aver bisogno di ricorrere all’autoritarismo.

Grazie, Fra Basilio, per l’esempio che ha dato a generazioni di frati in questi cento lunghi anni! Il Signore continui a benedire l’Ordine con la sua presenza per tutto il tempo che vorrà e che auguriamo lungo e felice.

A voi tutti, miei cari fratelli, l’augurio di un 2009 ricco di benedizione e di pace.

Fraternamente vostro

fr. Marco Tasca
Ministro generale

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