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sabato 28 febbraio 2009

Küng o Ratzinger, scegliete voi. La teologia "a scelta" secondo Vito Mancuso

Spulciando l'annuario dell'Università San Raffaele di Milano 2008/2009, ho trovato i corsi di Vito Mancuso, noto teologo lanciato dai salotti mediatici in tutta la penisola.
Chi volesse un approfondimento sulle polemiche che questo teologo laico intento nella "rifondazione" della teologia cristiana riesce a suscitare (trascinandosi dietro codazzi di giornalisti scodinzolanti, che non hanno idea di che cosa stia parlando), può rileggere questo articolo di Magister con tanto di appendice di articolo di Civiltà Cattolica e Osservatore Romano.

Orbene. Uno dei due corsi tenuti da Mancuso alla privata "Università Vita-Salute San Raffaele" si intitola: "Storia della tradizione e dell'identità cristiane" (p. 179-180). Vedo già brillare gli occhi degli amici tradizionalisti, commossi dell'impovvisa conversione del docente che a loro pareva ben più che sospetto. Quando poi leggono il contenuto del corso, le lacrime di commozione aumentano: "Attraverso lo studio dell’identità e della tradizione, il principale obiettivo del Corso è giungere a cogliere la filosofia (nel senso di visione del mondo, dell’uomo e dell’Assoluto) che il cristianesimo è". Che splendore! Mancuso vuole aiutare i giovani filosofi in formazione a comprendere quella che già san Giustino chiamava la "filosofia cristiana", la vera sapienza!
Ma subito dopo, ahimè, ci rendiamo conto che in realtà il relativismo impera assoluto (che bella contraddizione mi è venuta :-), mi compiaccio di me stesso ehe ehe).
Infatti giunti alla bibliografia ci si ferma il cuore. Leggiamo testualmente:

"Testi di riferimento
Uno a scelta tra:
Joseph Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Queriniana 1974, ed. or. 1968
Walter Kasper, Introduzione alla Fede, Queriniana 1973, ed. or. 1972
Hans Küng, Essere cristiani, Mondadori 1980, ed. or. 1974
Bruno Forte, L’essenza del cristianesimo, Mondadori 2002
Gerald O’Collins – Mario Farrugia, Cattolicesimo. Storia e dottrina, Queriniana 2006, ed. or. 2003"

Ovvero: decidete voi, cari studenti, se seguire Ratzinger o Küng, tanto entrambi, come gli altri autori, intendono ugualmente - come è noto - l'identità del cristianesimo e ne interpretano più o meno in modo equivalente la tradizione. Roba da non capirci più nulla. Ma cosa propone alla fine questo docente, qual è la sua visione, se accetta visioni direi "abbastanza" alternative?
Dunque. Capirei se un docente mi dice: A) Io seguo il mio testo (e così voi studenti lo comprate); B) Io seguo il testo di questo autore, ma vi cito anche altri per giusto confronto accademico.
Ma non capisco proprio la posizione di Mancuso: "Prendete A VOSTRA SCELTA uno dei seguenti testi DI RIFERIMENTO". Ma che riferimento ampio! Un riferimento alquanto poliedrico, non c'è che dire.
E per la verità anche democratico: tra i testi offerti "a scelta" c'è anche quello di Bruno Forte, che l'anno scorso ha pubblicamente demolito il libro di Mancuso sull'anima e il suo destino ("Non è teologia cristiana ma 'gnosi', pretesa di salvarsi da sé", Osservatore Romano, 2 febbraio 2008).
Avendo poi personalmente studiato sui testi e frequentato le lezioni degli autori dell'ultimo libro consigliato, posso garantire che la visione teologica fondamentale degli stessi è alquanto irriconciliabile con quella del Vito nazional popolare. Inoltre, come dice il titolo Cattolicesimo, quest'ultimo testo è confessionalmente timbrato, mentre tutti gli altri, rimanevano al piano generale di Cristianesimo. In fondo è bello e fonte di consolazione (!) cogliere che anche per Mancuso, Cattolicesimo e Cristianesimo, sono due termini interscambiabili "a scelta".
Al di là delle battutte, sarebbe comunque interesante sapere: davvero consiglia e condivide le tesi del testo di Ratzinger, o lo ha messo lì come sullo scaffale di un libraio, per attirare clientela...?

Scrive l'Apostolo delle Genti (2Tm 4,3-5):
"Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

V.M. è la W.M. (wannamarchi) della teologia.

Anonimo ha detto...

Purtroppo Mancuso ha colpito anche a Piacenza, invitato nientepopodimeno che dalla diocesi per partecipare al "Festival della teologia"(doveva pure esserci Kung ma ha dato forfait) nel maggio scorso con partecipazione dell'ex vescovo di Piacenza (ora a Brescia) mons. Luciano Monari ed il nuovo, Mons. Gianni Ambrosio che seppur giustificato dall'essersi trovato una minestra preconfezionata, non ha mancato di portare il suo saluto dando così credibilità alla manifestazione..
Al neovescovo è purtroppo mancato il coraggio di prendere di punta la kermesse bloccandola come avrebbe meritato.

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