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mercoledì 25 febbraio 2009

Preghiere fedelmente tradotte: la colletta del Mercoledì delle Ceneri

La colletta latina del mercoledì delle ceneri (Missale Romanum Editio Typica III) proviene dal Sacramentario Veronese ed era utilizzata per il tempo del "digiuno del IV mese".
Nel messale di Giovanni XXIII è usata come preghiera alla fine dell'imposizione delle ceneri, che precede l'introito, non come colletta (Cf. Messale di Paolo VI). Per approfondimenti leggere quello che scrive fr. Z.

Concéde nobis, Dómine, praesídia milítiae christiánae sanctis inchoáre ieiúniis, ut, 
contra spiritáles nequítias pugnatúri, continéntiae muniámur auxíliis. 
Per Dóminum. ..

Traduzione CEI
O Dio, nostro Padre, concedi, al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore.

La preghiera più letteralmente dice: 
Concedi a noi, Signore, di incominciare a costruire le difese per la battaglia cristiana con i santi digiuni, affinchè, noi che stiamo andando a combattere contro le malvagità dello spirito, siamo muniti degli aiuti che ci vengono dalla penitenza.

E' interessante notare il riferimento continuo, in questa preghiera, al campo semantico della guerra e della attività militare (militia christiana = una vera: Jihad cristiana). In parte questo riferimento è preservato dalla traduzione CEI, anche se un pochino addolcito nella prima frase. Stiamo scendendo in campo contro l'Avversario. La lotta sta per avere inizio, quindi dobbiamo premunirci di difese atte allo scopo. La continentia, cioè la penitenza intesa sia come continenza, sia come astinenza, ci offre gli ausilii necessari, cioè le armi o truppe corazzate da schierare contro le spirituales nequitias.
E se sarebbe bello notare che in questo giorno nel Messale Italiano c'è un esplicito riferimento, più unico che raro, allo "spirito del male", dobbiamo però rifarci al latino, che parla piuttosto di "cattiverie spirituali", "malvagità dello spirito", non solo intendendole come presenza satanica (spiriti del male, traduzione possibile), quanto piuttosto come più larga concretizzazione del peccato che attacca l'anima, una "negatività" che intacca lo spirito umano e gli fa perdere la lotta contro lo spirito del male.

Nell'edizione tipica III del Messale di Paolo VI in latino, sono anche state ripristinate le antiche orazioni sopra il popolo, tanto care ai romani fin dai tempi più antichi (ottimo recupero in verità, non ancora presenti in traduzione italiana approvata). Prima dell'Ite missa est, il sacerdote stende le mani, rivolto al popolo e prega su di esso. Ogni messa di Quaresima ha la sua orazione di benedizione speciale sul popolo. Oggi c'è questa, che suggerisce anche l'atteggiamento fisico di chi la riceve:

Oratio super populum

Super inclinántes se tuae maiestáti, Deus, spíritum compunctiónis propítius effúnde, et praemia.

Su coloro che si inchinano alla tua maestà, o Dio, effondi, propizio, lo spirito di penitenza e i premi di essa.

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