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lunedì 23 marzo 2009

Un gesto di costosa ma vera obbedienza "spirituale": la FSSPX tedesca sospende le ordinazioni

Aggiornamento 2: Il Priesterseminar Herz Jesu mi conferma che le ordinazioni da Zaitzkofen (Germania) vengono semplicemente trasferite in Svizzera (Econe). Nell'email che ho ricevuto in risposta non ci sono motivazioni, ma solo la smentita della cancellazione che è solo uno spostamento locale. Il comunicato ufficiale di mons. Fellay però dice che: "Questa decisione vuole essere gesto di distensione dopo la revoca delle ingiuste scomuniche che gravavano sui vescovi della Fraternità e le violente reazioni che ne sono seguite".

Il vescovo di Regensburg Gerhard Ludwig Müller all'inizio di marzo aveva negato il permesso alla Fraternità sacerdotale San Pio X di ordinare nuovi presbiteri nel suo territorio (nella foto il seminario tedesco della FSSPX). Il 2 marzo in un'intervista a Der Spiegel mons. Fellay rifiutava categoricamente di sottomettersi a tale divieto, definendolo non necessario e inopportuno, e dicendo che questa richiesta faceva tornare indietro di 10 anni il colloquio tra le parti.

Ma oggi una agenzia di notizie citata da fr. Z ci informerebbe che i lefebvriani tedeschi hanno cancellato le previste ordinazioni di sabato prossimo che si sarebbero dovute tenere a Zaitzkofen in Baviera. Attenzione: la notizia è stata ridimensionata. L'agenda web del seminario dice che le ordinazioni sacerdotali sono programmate [e per ora tali rimangono] per il 27 di giugno, per marzo non ce ne sarebbero (si poteva pensare ad ordinazioni diaconali, ma si tratta semplicemente dell'istituzione di suddiaconi [secondo Cathcon]).

Se la notizia sarà confermata, è un gesto di clamorosa obbedienza. Un segno vero e concreto di dialogo. Possiamo immaginare quanto costi rimandare per dei giovani diaconi la loro ordinazione presbiterale. Ma è sicuramente il più bel sacrificio che per ora possono offrire al Signore, affinchè si affretti il rietro nella piena comunione con la Chiesa Cattolica. Dopotutto, è meglio aspettare qualche mese, fosse pure un anno, piuttosto che perseverare nella censura della sospensione a divinis e celebrare la prima Messa in stato di disobbedienza esterna alla Santa Sede. 
Sperando che sia tutto vero, questo gesto di riconciliazione sarà il più bel regalo che i vescovi lefebvriani e tutti gli aderenti potevano fare a Papa Benedetto, per ringraziarlo concretamente della revoca delle scomuniche.


1 commento:

Anonimo ha detto...

E se la notizia non fosse confermata? Tutta questa attenzione per i lefebvriani la trovo francamente ingiustificata. I loro gesti, belli o brutti che siano dovrebbero rimanere nel silenzio e nella discrezione. Di strumentalizzazioni pro e contro ne hanno già data troppo, ma ho il sospetto che ultimamente gli interessi giusto questo: esistere mediaticamente per non sparire nella confusione.

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