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venerdì 11 settembre 2009

Cantare il Padre Nostro, con una sola voce e una sola lingua

Cantare durante la Messa o cantare LA Messa? Sarebbe appropriata la seconda formula. E se i confratelli sacerdoti imparano la loro parte, il popolo imparerà la sua. Se il ministro canta, anche l'assemblea pregherà cantando. Non c'è niente di meglio che iniziare a re-imparare a cantare la Messa, a partire dalla preghiera regina di tutte le preghiere: il Padre Nostro.
Nel cuore della sinassi eucaristica di tutte le tradizioni troviamo la preghiera che Gesù ci ha insegnato. Cantarla ha diversi vantaggi, cantarla in latino altri ancora.

1) Cantando le preghiere, queste si rallentano e possono essere gustate più a lungo. In gregoriano, poi, il Padre Nostro si canta sul ritmo del respiro.

2) Cantare fa andare INSIEME: non c'è nulla di più cacofonico e triste che sentire un'assemblea che recita sciattamente la preghiera del Signore, con qualcuno che corre e altri che rallentano.

3) Cantare le preghiere della Messa ci ricollega alla primitiva tradizione ebraica, sicuramente conosciuta e praticata da Gesù e dagli apostoli. Le preghiere sinagogali e dell'assemblea israelita sono anche oggi cantillate, come quelle cristiane e quelle islamiche. Cantare le orazioni con semplici melodie è il miglior modo di renderle più belle e preziose per presentarle in modo più degno al Dio degli Dei.

4) Cantare implica più attenzione al testo e più cura, più consapevolezza, riduce la distrazione, impegnando di più il nostro corpo nella preghiera.

5) Cantare in latino il Padre Nostro ci fa sentire parte dell'unica Chiesa Romana. Non usiamo una lingua nostra, ma la lingua del nostro "gruppo internazionale", quasi un simbolo di riconoscimento dei cristiani latini, che possono cantare sempre e dovunque la stessa preghiera in qualunque chiesa del loro rito.

6) La chiea ha usato questa melodia e questo testo da secoli e secoli. Pensate ai santi e alle sante che l'hanno cantato. E noi abbiamo la stessa opportunità. Pechè privarcene?

7) Il Pater in latino accomuna - come tante altre formule in realtà - la liturgia della forma ordinaria e quella della forma straordinaria. Se ci fosse più latino e più canto nell'ordinarietà della vita liturgica tante diatribe sarebbero superate senza problemi e tante polemiche neppure esisterebbero.... Chi vuol capire capisca!

Ecco qui un tutorial per imparare per bene a cantare il Pater Noster della tradizione romana:

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