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lunedì 19 ottobre 2009

Che sia la volta buona per la TAC o c'è qualche sorpresa più grande?


Uno scarno comunicato della sala stampa vaticana oggi diceva:

AVVISO DI BRIEFING
Si informano i giornalisti accreditati che domani, martedì 20 ottobre 2009, alle ore 11.00, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si terrà un briefing su un tema attinente ai rapporti con gli Anglicani, cui parteciperanno l’Em.mo Card. William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e S.E. Mons. Joseph Augustine Di Noia, O.P., Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
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Tutti i Blog si sono riaccesi di fermento: che sia la volta buona per l'ammissione dei membri della Traditional Anglican Communion tra i ranghi cattolici? Per chi non ricordasse la lunga e annosa questione c'è questo post del 29 gennaio per rinfrescarsi la memoria.
Speriamo davvero che questa frangia numerosa di cosiddetti Anglo-cattolici possano fare - come dicono gli inglesi - l'attraversata del Tevere, per tornare tra noi "papisti" e contenti!
Se però, personalmente, mi fermo alla lettera del comunicato, che chiama in causa la Congregazione della Dottrina della Fede e insieme quella del Culto divino (cosa c'entra con l'ecumenismo?) su un "tema" (così è scritto, non su un "gruppo") "attinente ai rapporti con gli Anglicani" (tutti e non alcuni), mi viene da pensare che possano aver ragione quei bloggers anglicani che vanno dicendo da mesi che sta bollendo nella pentola vaticana niente meno che una qualche specie di "revisione" (o rivisitazione) della APOSTOLICAE CURAE di Papa Leone XIII, cioè riguardo il tema della validità delle ordinazioni anglicane (fino ad oggi noi cattolici siamo tenuti a considerarle tutte nulle). Io realisticamente non vedo possibile un cambiamento profondo, però certo riaprire lo studio sarebbe già una mano tesa e il ritorno di tutti quelli che non condividono l'ordinazione femminile sarebbe molto più facilitato. Per esempio se, come successe per il card. Newman che era un semplice prete, si procedesse solo ad una ri-ordinazione sub conditione e non ad una ordinazione assoluta, dicendo almeno: "non siamo sicuri che i vostri ordini siano nulli, anche se probabilmente lo sono", questo sarebbe un grande passo, che non richiederebbe un cambiamento dottrinale. Capisco che è una questione piuttosto intricata, l'ho studiata parecchio e forse le mie speranze mi fanno esagerare nelle attese. Ma una revisione di questo tipo sarebbe un dono enorme per tutti gli anglicani, non solo per la Traditional Anglican Communion.
Per approfondire: potete leggere un po' qui (molto) e qui (poco). Chi legge inglese anche qui.
Quasi Beato Cardinal Newman ora pro eis!


Qui sotto la lettera del luglio 2008(!) che annunciava la "presa a cuore" della questione, da parte del Vaticano, in merito alle richieste Traditional Anglican Communion:


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