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giovedì 5 novembre 2009

Ipocrisie clericali: a scuola sì, sull'altare no.


Quanti preti in questi giorni si lamentano della sentenza ridicola della Corte europea dei diritti umani che impone all'Italia di togliere i crocifissi dai muri delle aule scolastiche. Ma sono spesso gli stessi preti che non si rendono più conto che sul loro altare, dico: l'altare della chiesa, il crocifisso è stato già tolto da un pezzo. E nessun tribunale l'ha imposto!
Prima di far tornare il crocifisso nei luoghi pubblici, dove comunque ci sta benissimo, facciamo una buona battaglia per il ritorno della croce al suo posto d'onore sugli altari: non di fianco, non storta, non nascosta, ma "piantata" ben al centro della "mensa" che è anche "calvario".
Per chi brontola che "nasconde il prete", c'è sempre, almeno, la soluzione tradizionale ed elegante delle chiese gotiche, soprattutto francescane: porre un crocifisso di dimensioni monumentali sospeso proprio sopra l'altare. Mette insieme tutte le esigenze, e va bene sia che si celebri "di qua" che "di là" dell'altare....








2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravissimo Padre.
E' stato anche il mio modestissimo commento pubblico alla vicenda del Crocifisso.un parroco di campagna.

stavros ha detto...

La fede,aliena dal secolo,da' il meglio di se' quando viene perseguitata.Se ne vedono subito gli effetti.Persino l'irenista Kasper si e' ribellato al diktat di Strasburgo.E' proprio vero che Dio talora permette il male per il progresso del bene.

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