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giovedì 3 giugno 2010

Mons. Luigi Padovese, ucciso in Turchia alla vigilia del suo incontro a Cipro con il Papa. Dopo Don Santoro un altro martire della Chiesa

Mons. Luigi Padovese, dal 2004 vicario apostolico di Anatolia (Turchia) è stato ucciso a coltellate, pugnalato nel giardino della sua casa a Iskenderun. Qui le immagini e la notizia sulla TV turca.
Un ennesimo episodio di violenza anticristiana (anche se per ora di incerta matrice) che stavolta colpisce il più importante esponenente cattolico in Turchia. E tutto questo succede proprio il giorno prima del viaggio del Papa nella Cipro occupata per metà dai Turchi. Mons. Luigi era atteso nell'isola mediterranea per accogliere il Papa e ricevere da lui, con gli altri vescovi del Medio Oriente, l'Instrumentum laboris appena ultimato in previsione del Sinodo speciale di Ottobre sulle Chiese cattoliche della regione mediorientale.
Nel 2006, alla messa di suffragio per don Santoro assassinato, mons. Padovese aveva detto: “Noi perdoniamo chi ha compiuto questo gesto. Non è annientando chi la pensa in modo diverso che si risolvono i conflitti. L’unica strada che si deve percorrere è quella del dialogo, della conoscenza reciproca, della vicinanza e della simpatia. Ma fintanto che sui canali televisivi e sui giornali assistiamo a programmi che mettono in cattiva luce il cristianesimo e lo mostrano nemico dell’islam (e viceversa), come possiamo pensare a un clima di pace?”. E ancora, riferendosi a don Santoro, ha aggiunto: “Chi ha voluto cancellare la sua presenza fisica, non sa che ora la sua testimonianza è più forte”.
Adesso vittima dell'intolleranza è stato lui.

Così alcuni mesi fa raccontava la situazione della Chiesa in Turchia, anche alla luce delle difficoltà conseguenti la morte di Don Santoro. Le sue ultime parole nel video parlano della speranza nel futuro, che non deve essere persa.

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