Cerca nel blog (argomenti, singole parole o frasi):

Condividi

venerdì 17 settembre 2010

Papa a Londra: Preghiera vespertina ecumenica. Il decano mostra al papa le statue dei martiri cattolici moderni

Accoglienza splendida alla Westminster Abbey, la chiesa reale, santuario nazionale e cuore spirituale di Londra. E' la prima volta che un Papa varca la soglia di questa chiesa. Il coro dell'Abbazia è spettacolare, come sempre, e certamente il Papa invidierà il livello eccelso di questa corale (pensando alla sua povera Cappella Sistina...). Tra l'altro il direttore del Coro di Westminster Abbey è cattolico, e prima di lavorare qui,  prestava il suo servizio nella cattedrale cattolica. Da 500 anni non prendevano un cattolico come direttore di questo coro: deve essere davvero bravo!
All'arrivo alla porta dell'Abbazia, il Decano ha accolto il Papa e dalla TV si poteva sentire il saluto amichevole e il benvenuto. Si è anche sentito che venivano mostrate a Papa Benedetto, non senza compiacimento, le statue sovrastanti il portale ovest. Sono le statue dei martiri del XX secolo. Tra di essi il Decano ha indicato in particolare San Massimiliano Kolbe, francescano conventuale, la cui effige è stata inaugurata nel 1998 e il servo di Dio Oscar Romero, vescovo di El Salvador, ucciso nel 1980 per il suo impegno a favore dei poveri e gli sfruttati del suo popolo.


Durante la preghiera il Papa ha baciato il Vangelo, un prezioso manoscritto del VI secolo, di origine italica, che probabilmente fu portato nel 597 dallo stesso sant'Agostino di Canterbury, inviato ad evangelizzare la Britannia da Papa Gregorio Magno.

Si noti, di passaggio, la disposizione degli altari in questa collegiata anglicana, sia l'altar maggiore:

sia questo qui sotto, nella cappella che racchiude le spoglie del santo Re Edoardo il confessore:

Nonostante tutti i piviali e i cerimoniali, ricordo però che noi cattolici non consideriamo validamente ordinati nè i preti nè i vescovi anglicani, per difetto di intenzione nel fare ciò che fa la Chiesa (nell'ordinare un sacerdote, appunto). Per questo non mi è piaciuta (come detto in anticipo, qui) la benedizione finale congiunta, data dal Papa con il Dott. Williams, primate di Canterbury:

1 commento:

Giovanni Castiglione ha detto...

Francamente anche a me lasciava perplesso il punto della benedizine congiunta però, pensandoci bene, forse è stato anche questo un gesto di chiarezza. il fatto che le benedizioni siano date da due persone differenti, è il segno della non comunione forse ancora più eloquente che il lasciar dare la benedizione solo all'arcivescovo. Lo so che sembra strano ma la benedizione del Papa almeno ha garantito che i presenti fossero realmente benedetti.

LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online