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venerdì 11 marzo 2011

Il Messale del 1965, la messa in volgare che anche Lefebvre celebrava

Molti ancor oggi non sanno che tra il 1965 e il 1969 la traduzione e l'adattamento della Messa, secondo il dettato del Concilio Vaticano II, erano già stati intrapresi e virtualmente completati. Finchè il Nuovo Messale del 1970 fece cambiare corso alla continuità dello sviluppo in continuità della liturgia romana. 
Dunque esisteva fin dai primi anni dopo il Concilio un Messale a stampa con la liturgia del 1962 tradotta in italiano, sia per quanto riguarda l'ordinario della Messa che il Proprio. Solo dal 1967, comunque, fu deciso di usare anche il Canone in lingua vernacola. Le istruzioni uscite in quegli anni, inoltre, semplificarono (qualcuno dice: impoverirono) ulteriormente la gestualità del rito e le rubriche, ma i testi rimangono gli stessi.
Si deve ricordare che questa prima riforma fu accettata pacificamente da tutti i tradizionalisti, che percepivano nel Messale bilingue del 1965 la continuità con la precedente liturgia e insieme la fedeltà alle richieste pastorali del Concilio Vaticano II, Marcel Lefebvre compreso.
Per chi non avesse mai potuto avere tra le mani questo prezioso testimone degli inizi della riforma liturgica, poi prematuramente abortita per concepire il Novus Ordo Missae, ho pensato di dare un piccolo saggio in PDF. Nel file che allego c'è tutto l'Ordo Missae come si trova nel Messale feriale del 1965, e in fondo le messe proprie di oggi e domani: venerdì e sabato dopo le Ceneri.
Questo Messale può essere ancora utilissimo a chi non ha dimestichezza con il latino. A parte la sparizione del salmo 42 all'inizio della Messa e qualche altra piccola modifica, il testo è sostanzialmente quello del 1962 a cui è affiancata la traduzione da usare nelle messe con il popolo. Evidentemente tutte le apologie e le preghiere sottovoce del sacerdote sono rimaste solo in latino, essendo questo testo il messale da altare pensato per sacerdoti che - si era certi - avrebbero continuato a celebrare l'eucaristia anche nella lingua tradizionale.... Ma sappiamo tutti che la storia andò molto diversamente, nonostante gli sforzi editoriali della CEI dell'epoca.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Se la S. Sede si fosse fermata all'edizione del '65, ovvero se non vi fosse stato il rinnegamento di SC con la promulgazione del Novus Ordo nel 1969-70, probabilmente non vi sarebbe stato nella Chiesa nessun "scisma tradizionalista".

Anonimo ha detto...

Non so come ringraziare la Redazione di Cantuale per avere allegato i testi liturgici del messale del 1965 : il messale della mia fanciullezza. Conservo gelosamente quel Messale, proprio quello che è stato allegato, così come ho nei miei scaffali anche alcuni messalini che furono stampati in quegli anni a beneficio della devozione ( che ancora era considerata una virtù) dei fedeli.
Nella devotissima terra maceratese il Messale del '65 ( che non veniva usato per i Pontificali) aveva prodotto un rinnovato interesse per la Liturgia ed una sana parteciazione attiva ai sacri riti ( già raccomandata dal grande Pontifice San Pio X).
La prima parte del Concilio Vaticano II fu caratterizzata, nei ricordi della mia infanzia, da una sana ventata primaverile di amore per la Liturgia. Poi venne il gelo ... ricordo la prima Messa celebrata con il Novus Ordo : una gelata a cui, per attutirne gli effetti, furono usati dapprima mezzi devozionali, come la recita dell'Ave Maria alla fine della Messa e poi altri dal sapore populistico e persino laico con un crescendo tale che subentrò in molti fedeli un senso di "indifferenza religiosa" i cui nefandi frutti possiamo vedere anche ora.
L'indiffenza religiosa, che fa rima con la non pratica religiosa, fu profeticamente annunciata dalla mia professoressa di italiano quando frequentavo le scuole medie : l'attenta critica all'abbandono della sacra ritualità fortemente presente nel Messale del '65 divenne una cupa realtà nel giro di pochi anni.Il Messale del '65 è stato davvero il frutto del Concilio Vaticano II e della Sacrosantum Concilium : l'ermeneutica della continuità, per usare la felce espressione di Papa Benedetto XVI. Peccato che quel mirabile messale non possa essere più usato ...
Grazie !
Andrea Carradori

Cristiano ha detto...

Ringrazio anch'io fra' A.R. per aver pubblicato l'Ordo Missae del 1965. E' utopistico sperare che, in futuro, possano essere scannerizzate e messe online anche altre pagine (ad esempio le rubriche)? Credo sarebbe interessante e utile, perché le risorse disponibili riguardo al Messale del 1965 sono poche - a mia conoscenza, almeno.

Hierro1973 ha detto...

Esatto, è semplicemente così....hanno voluto in nome di una non meglio precisata protestantizzazione del cattolicesimo...mah...

povero prete ha detto...

ottimo lavoro: complimenti!!!!!

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