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martedì 14 giugno 2011

La processione di Sant'Antonio a Padova edizione 2011

Si è rinnovato il 13 giugno il gesto devozionale dei Padovani e dei Pellegrini: portare per le vie della città la statua e le reliquie del Santo patrono. Una processione locale e insieme internazionale, quest'anno ancor più che in passato: lingue, costumi, facce diverse, annunciavano la provenienza di devoti di tanti paesi, tutti accomunati dal riferimento al Santo francescano portoghese, padovano per adozione.
Ecco qui un video con le immagini della partecipatissima processione di ieri (circa 100 mila presenze):



Qui non ci sono mortaretti, non ci sono concerti e balli in piazza con contorno di attività ludico-gastronomiche. Niente sagra, solo preghiera, dalle 5,30 del mattino alle 22,30 della sera, condita con la sincera e asciutta devozione del popolo antoniano che accorre da ogni parte a salutare il suo Santo. Un equilibrio tra espressione devozionale, coinvolgimento della società civile che festeggia il suo patrono, e universalismo accogliente, ma senza indulgere a folklorismo esagerato o rumorosa esteriorità.
Quanto sbagliano - comunque - i propugnatori di una fede disincarnata, solo spiriritualismo intellettualista! Privata, in nome di una pretesa purezza cristiana, della dimensione visibile, pubblica e organizzata, l'espressione comunitaria della fede non rimane altro che protestantesimo individualista. Le immagini parlano più di ogni discorso: il popolo di Dio in cammino per le strade del mondo, unito nel percorso ma distinto, non diviso, nelle sue diverse componenti, a seconda delle scelte vocazionali. Popolo accompagnato dai santi e dalla preghiera comunitaria, in direzione della Città del cielo. Ogni processione ben fatta è metafora visibile e tangibile della Costituzione del Concilio Vaticano II sulla Chiesa, la Lumen Gentium, che vi invito a ripassare.

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