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mercoledì 30 novembre 2011

Il confessionale come "beauty farm": la "depilazione sacramentale" nell'inesauribile fantasia di S. Antonio

Davvero la fantasia teologico-pastorale di Sant'Antonio di Padova è inesauribile. Rileggendo i sermoni d'Avvento mi sono sorpreso di un'ardita immagine del Dottore Evangelico a proposito della confessione, sacramento che egli sviscera, predica, raccomanda in quasi ogni pagina della sua opera.
La lettura allegorica della Scrittura può apparire alquanto bizzarra ai nostri tempi, però è innegabile la sua portata spirituale e di utilità pratica nel dipingere con vividi colori la Parola di Dio, traendo da essa significati sovrabbondanti. Da una esegesi non proprio letterale o scientifica, i Padri e i teologi medievali riuscivano a trarre - comunque - dottrina sicura e utili esemplificazioni.
Veniamo perciò al passo in esame: la confessione come depilazione. Sì, avete letto bene. Nel brano che vi riporto, sant'Antonio paragona una buona confessione ad una seduta di attenta cosmesi per eliminare i pelacci! Visto il suo punto di partenza biblico, dove si parla di barba, Antonio applica il suo esempio all'uomo. Ma evidentemente il richiamo alla bellezza e a rimuovere i "peli della coscienza" ha una grande presa e un effetto attraente anche sul popolo femminile, dato che pare di gran moda la ricerca della bellezza, sia per Lui che per Lei.
E il tribunale della penitenza può così mutarsi - parola di un santo dottore della Chiesa - in un salone di bellezza "interiore" gestito da Nostro Signore. Affascinante lettura:

Dai Sermoni di Sant'Antonio di Padova, Dom. I d'Avvento, §2

A proposito delle realtà superflue che devono essere recise con la confessione, Isaia dice: «In quel giorno il Signore, con un rasoio affilato», o: «preso a nolo»«raderà, a quelli che sono al di là del fiume, la testa e i peli delle gambe e tutta la barba» (Is 7,20). Il rasoio, detto in lat. novacula, come facesse nuovo l'uomo, è la confessione, la quale rinnova lo spirito dell'uomo. Dice Geremia: «Rinnovate (nel senso di dissodate) il terreno incolto e non seminate sopra le spine» (Ger 4,3), perché quando saranno cresciute non soffochino (cf. Lc 8,7) la parola della confessione. Questo rasoio è detto «affilato», o «preso a nolo»: affilato, perché taglia il peccato e le sue circostanze; preso a nolo, perché il peccatore, nel darsi da fare per la propria salvezza, deve come noleggiarlo con una certa somma, che è la devozione e l'umiltà. Con questo rasoio il Signore «rade il capo», ecc. , «a coloro che sono «al di là del fiume», che hanno attraversato il fiume, che hanno cioè ricevuto il battesimo. Nel capo e nei piedi sono indicati l'inizio e la fine della vita, nella barba l'intrepidezza nel fare il bene.
    Con la lama tagliente di una vera confessione il Signore rade nel penitente i vizi, raffigurati nei peli, dall'inizio della sua conversione fino alla conclusione della sua vita. Rade anche tutta la barba, perché il penitente non confidi in alcuna delle opere buone che ha fatto, come se le avesse fatte lui. Dobbiamo infatti confidare solo in colui che ha fatto noi, e non in quello che noi abbiamo fatto. 
De superfluis in confessione circumcidendis dicit Isaias: "In die illa radet Dominus in novacula acuta", vel conducta, "in his qui trans flumen sunt, caput et pilos pedum, et barbam universam "(Is 7,20). Novacula dicta, quod quasi novum faciat hominem, est confessio, quae novat hominis spiritum. Unde Ieremias: "Novate novale, et nolite serere super spinas "(Ier 4,3)","ne exortae suffocent (cf. Lc 8,7) confessionis verbum. Haec novacula dicitur acuta vel conducta: acuta, quia peccatum et circumstantias peccati rescindit; conducta, quia ipsam peccator, in suae salutis opus, devotione et humilitate, quasi quadam mercede, debet conducere. Ista novacula "in his qui trans flumen sunt," idest transgressi sunt flumen, idest Baptismum, "Dominus radit caput" etc. In capite et pedibus vitae principium et finis, in barba boni operis fortitudo designatur.
Verae confessionis acumine Dominus radit in poenitente vitia, quae in pilis significantur, a principio sui ingressus usque ad finem sui exitus.
Radit etiam barbam universam, ut de nullo bono opere quod fecit, quasi ipse fecerit, confidat. In eo enim solo qui fecit, et non in eo quod fecimus nos, debemus confidere.

Possiamo fare una attualizzazione d'Avvento: ricordate di passare dal vostro sacerdote-estetista dell'anima di fiducia prima di Natale, per farvi belli non solo fuori, ma anche dentro.


"Che liscio! rasatura perfetta: si è appena confessato."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono un sacerdote residente a Cremona: PER PIACERE DITEMI SE E DOVE E' POSSIBILE TROVARE UN CONFESSORE CATTOLICO (possibilmente non troppo lontano da Cremona).
Grazie

A.R. ha detto...

Spero che il messaggio precedenze sia una provocazione: non credo - pur non conoscendo la zona - che a CREMONA ci sia penuria di sacerdoti, anche religiosi, che possano assolvere cattolicamente. Un sacerdote poi avrà pure dei confratelli d fiducia a cui rivolgersi. Sinceramente faccio fatica a capire.

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