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martedì 10 aprile 2012

Hic est dies verus: inno dell'Ufficio per il tempo pasquale

La Liturgia delle Ore riporta per il tempo pasquale un inno autentico di Sant'Ambrogio: Hic est dies verus, desumendolo dall'ufficiatura ambrosiana. Il testo che troviamo nei libri romani diverge da quello che incontriamo nei libri ambrosiani, perché alcune strofe sono state eliminate, probabilmente per ridurre la lunghezza dell'inno. Comunque sia, ecco qui sotto il testo secondo la liturgia romana. Nel Liber Hymnarius è contenuta una melodia, ma gli ambrosiani usano invece quella che normalmente consideriamo propria dell'inno Veni creator Spiritus. La convinzione è che la musica, come anche le parole, siano state scritte dallo stesso Ambrogio di Milano. Successivamente la melodia pasquale ambrosiana sarebbe stata riutilizzata per il canto allo Spirito Santo. Qui potete trovare, tra gli altri, lo spartito dell'inno.

Hic est dies verus Dei,
sancto serénus lúmine,
quo díluit sanguis sacer
probrósa mundi crímina.

Fidem refúndit pérditis
cæcósque visu illúminat;
quem non gravi solvit metu
latrónis absolútio?

Opus stupent et ángeli,
pœnam vidéntes córporis
Christóque adhæréntem reum
vitam beátam cárpere.

Mystérium mirábile,
ut ábluat mundi luem,
peccáta tollat ómnium
carnis vitia mundans caro.

Quid hoc potest sublímius,
ut culpa quærat grátiam,
metúmque solvat cáritas
reddátque mors vitam novam?

Esto perénne méntibus
paschále, Iesu, gáudium
et nos renátos grátiæ
tuis triúmphis ággrega.

Iesu, tibi sit glória,
qui morte victa prænites,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.
Questo è il vero giorno di Dio,
rasserenato da una santa luce,
nel quale il sangue sacro ha sciolto
i vergognosi peccati del mondo.

Restituisce la fede agli smarriti
e ridona la vista ai ciechi;
la paura di chi non è dissipata
dall’assoluzione del ladrone?

La creazione e gli angeli restano stupiti
al vedere le sofferenze del corpo
e il peccatore stretto a Cristo
afferrare la vita beata.

Mistero meraviglioso,
che lava il peccato del mondo,
cancella i peccati di tutti,
purificando la carne dai vizi della carne.

Che cosa potrebbe essere più sublime:
la colpa cerca il perdono,
l’amore scioglie in timore,
la morte restituisce una vita nuova?

Rimanga sempre nell’anima
la gioia pasquale, o Gesù,
e noi, rinati alla grazia,
ammettici nel tuo corteo trionfale.

A te sia gloria, Gesù,
che vinta la morte risplendi
insieme al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

Il canto dell'inno "more ambrosiano" - vespri pasquali 2010 Duomo di Milano:


Il canto gregoriano di Giovanni Vianini con visione dello spartito:

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