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giovedì 31 maggio 2012

La TV cattolica del Triveneto TeleChiara in piena crisi economica. Si preannuncia chiusura

Mi è giunto poco fa un messaggio dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto che annunciava la decisione dei Vescovi della Regione ecclesiastica delle Tre Venezie di interrompere il sostegno economico alla televisione locale che da più di vent'anni serve la comunità cattolica del Triveneto: TeleChiara.

Un vero fulmine a ciel sereno per i tanti amici giornalisti e tecnici che rischiano di trovarsi senza lavoro di qui a qualche mese.
Certo l'esborso annuale starebbe diventando piuttosto imponente (ma 15 diocesi non sono poche...) e comunque avrebbe richiesto una sostanziale revisione, soprattutto in questi tempi di nera crisi economica. Ma rinunciare del tutto all'emittente televisiva non era immaginabile fino a poco tempo fa. Vi riporto il comunicato della Conferenza Episcopale Triveneta:
E’ con dispiacere, e solo dopo un lungo esercizio di analisi e discernimento durato alcuni anni, che i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto hanno constatato l’impossibilità di proseguire il sostegno alla ventennale esperienza di Telechiara. Come rappresentanti della proprietà, i Vescovi - insieme ai loro principali collaboratori - hanno accuratamente valutato l’attuale situazione e le prospettive dell’emittente in un contesto di ampie ed oggettive difficoltà che attraversano l’intero panorama editoriale nazionale. Venute meno alcune consistenti forme di contributo, che ne avevano sin qui garantito la sopravvivenza, si sarebbe ora reso necessario un notevole investimento quinquennale - dell’ordine di oltre un milione di euro all’anno - totalmente a carico delle singole Diocesi del Triveneto che, con quote diverse, costituiscono la proprietà di Telechiara. Pur nella consapevolezza del valore attuale e del carattere decisivo dei media e nell’impegno di trovare e sviluppare insieme altre vie di comunicazione anche attraverso le nuove tecnologie, in questi tempi di crisi non è parso più sostenibile un così ingente investimento. I Vescovi presenti all’ultima riunione della Cet, all’unanimità, sono perciò giunti con rammarico alla decisione di non poter gravare le loro Diocesi di tale onere finanziario. La decisione è stata presa nei tempi richiesti dal Consiglio di Amministrazione dell’emittente che aveva la necessità e l’urgenza di conoscere, al più presto, la posizione della proprietà. I Vescovi e le Diocesi del Triveneto ringraziano quanti, nei vari anni, hanno contribuito a quest’esperienza televisiva e confidano che si trovi presto un’adeguata soluzione professionale per il personale attualmente impegnato in Telechiara.
Segnalo anche una parte del comunicato dell'Ordine dei Giornatlisti, a cui non ci si può che associare di cuore:
"Il Consiglio dell’Ordine del Veneto, nell’esprimere totale solidarietà ai colleghi, auspica che non soltanto il mondo cattolico, del quale Telechiara è voce importante, ma anche le istituzioni pubbliche, il mondo imprenditoriale, la società civile possano trovare le più adeguate modalità finanziarie per garantire la sopravvivenza di Telechiara, assicurando il costante e attivo interessamento del Consiglio dell’Ordine".
Probabilmente un ripensamento nella programmazione, focalizzandolo solo sulla realtà religiosa (la TV cattolica generalista non è più pensabile oggi...), unito a parecchi e comunque dolorosi tagli e attività di fund raising, potrebbero forse ancora salvare la benemerita emittente. 
Se qualcuno poi vuol far sentire la propria vicinanza con un piccolo contributo che aiuti a sostenere l'opera di tanti bravi lavoratori, può farlo attraverso la pagina degli "Amici di Telechiara"

6 commenti:

Anonimo ha detto...

telechiara non è una tv cattolica ma una tv commerciale come le altre. cattolica perchè prendeva soldi cattolici ma adesso la ricreazione è finita.o si è cattolici autentici o il mondo vi spazza via è una legge insita nella natura delle cose

Anonimo ha detto...

vivremo benissimo senza telechiara.

Anonimo ha detto...

Per i soldi, e va bene. Ma la decisione di chiudere non deriverà anche da un giudizio?

Anonimo ha detto...

Cari anonimi, vivete di giustizialismo?
Non sono i giornalisti e i tecnici operatori che decidono i palinsesti ma bensì un consiglio di Amministrazione che probabilmente non ha saputo fare ultimamente bene il suo lavoro (anche quello di raccoglire e assicurare entrate esterne).
I servizi di Telechiara soprattutto quelli religiosi e sociali sono sempre seguiti dal pubblico e danno risalto al quotidiano lavoro delle Diocesi verso le problematiche sociali e verso chi ha più difficoltà ed è in sofferenza, non tralasciando valide e buone proposte culturali di ogni tipo; Tu anonimo delle 20:33 perchè ti esprimi "il mondo vi spazza via"? Ma sei certo di essere sereno?
E' sbagliata la presa di posizione dei vertici della Chiesa perchè oltretutto in modo unidirezionale decide senza appello e confronto di lasciare a casa 20 persone con rispettive problematiche di famiglia e mutui; non è un messaggio Cristiano questo. Abbiamo avuto imprenditori che per le difficoltà e la vergogna di non riuscire a pagare i propri dipendenti purtroppo si sono tolti la cosa più sacra che avevano, la vita. Questa azione è ovviamente sbagliata!
Sbagliano comunque anche i Vescovi che "confidano che si trovi presto un’adeguata soluzione professionale" per questi lavoratori; mi chiedo: verso chi devono confidare? Il buon pastore e/o buon padre di famiglia è responsabile e non pone i propri figli con le spalle al muro, ma parla e cerca con loro soluzioni condivise serie aggiustando ciò che non va, quindi devono essere proprio i vertici della Chiesa, che si è assunto questa grave decisione, ad adoperarsi in prima persona a trovare e proporre soluzioni, altrimenti ci si domanda: dove sta realmente il suo insegnamento morale, la solidarietà tanto e sempre decantata? O anche la Chiesa a questo punto diventa un imprenditore spietato non rispettando le minime regole di confronto e di etico rapporto civile e umano?!
Grazie per lo spazio
Giorgio

Angelo ha detto...

Giorgio, dal tuo punto di vista hai perfettamente ragione. Ma considera il mio punto di vista, quello di un telespettatore: in cosa Telechiara è stata veramente cattolica? Perchè mi ha proposto qualche programma sulle varie iniziative delle diocesi tra una televendita di pentole e un programma di liscio e ballabile? Io ho rispetto dei lavoratori, ma anche dei soldi delle diocesi, che forse possono essere spesi diversamente e (consentimi di scriverlo) meglio. Che poi le responsabilità stiano nel consiglio di amministrazione o in chi ha diretto l'emittente questo non sta a me dirlo. Cordialità.

Ernesto ha detto...

Angelo, concordo con lei sui metodi di proporre un palinsesto con pochi contenuti "ecclesiali" e farcito di televendite non belle cose da vedere in una tv cattolica, ma se prendo ad esempio altre tv cattoliche tipo telepace o telepadrepio etc.. la prima per esempio è una fondazione e vive solo di donazioni dei fedeli e siamo sicuro di non altro? la seconda ha anche inserzionisti pubblicitari.
Da quando sono in pensione vivo in questa regione e avendo lavorato nel settore so che problematiche di gestione economica possono esserci, credo che il contributo che versino i vescovi quindi le diocesi non sia assolutamente sufficiente e quindi seguendo telechiara vedo e noto che anche alcune pubblicita che sicuramente sono più redditizie non si vedono quindi questo vuol dire che esiste anche una certa linea di correttezza verso il telespetattatore questo vuol dire anche meno ricavo dalla raccolta pubblicitaria. Ritengo che Telechiara abbia sempre rispettato la moralità verso gli spettatori e che proponga anche programmi rivolti al sociale in maniera imparziale e apolitica e con una certa "delicatezza". Sono vicini ai lavoratori perchè immagino quale possa essere il loro stato d'animo con i tempi che corrono. Cordialità
Ernesto

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