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sabato 13 aprile 2013

I cardinali e il consiglio del Papa

Il Papa, da religioso gesuita, trae ispirazione dalla sapienza millenaria depositata negli strumenti di governo ereditati dalla tradizione della Vita Consacrata (vedi la notizia). Negli Istituti religiosi ogni superiore, di solito, non agisce mai da solo: ha bisogno del consiglio - e per alcuni atti del consenso - di alcuni "assistenti" della sua stessa famiglia. Questo gruppo di persone si chiama appunto "Consiglio" per la maggior parte dei religiosi, nella famiglia francescana ha il nome di "Definitorio", altra variante tradizionale è la denominazione "Discretorio" (luogo in cui si fa discernimento... ). Tutti questi organismi più o meno si equivalgono. Al superiore spetta prendere le decisioni in proprio, avvalendosi però della consulenza di chi gli si affianca.  In ogni caso il Consiglio è un organismo che pare piuttosto "naturale" a chi conosce ed apprezza - come Papa Francesco - le strutture degli ordini religiosi. Nella "confessione" di Bergoglio si leggeva appunto: "credo nella vita religiosa".
Certo un Papa - a differenza di altri superiori - rimane sempre libero, come ribadisce il Catechismo della Chiesa Cattolica citando i documenti del Vaticano II:
882 Il Papa, Vescovo di Roma e Successore di san Pietro, «è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli» (Lumen Gentium 23). «Infatti il Romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di Vicario di Cristo e di Pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente» (Lumen Gentium 22).
Anche il Papa però sa di aver umano bisogno di fare affidamento su "assistenti" e consiglieri di sua fiducia.
La scelta territoriale che si intravede dai nomi dei cardinali scelti dal Pontefice, rende, inoltre, ancor più simile il nuovo gruppo di consiglieri a quelli che attorniano i Superiori generali di ordini e congregazioni. Essi si appoggiano ordinariamente a confratelli di rilievo delle diverse parti del mondo in cui è presente l'istituto, per poter ricevere informazioni e interpretare con cognizione di causa ciò che avviene o si dice nelle diverse aree geografiche e linguistiche.
Il Papa ha scelto anche un "segretario" del gruppo, funzione che esiste pure all'interno dei consigli dei religiosi. Possiamo anche ipotizzare, con alcuni commentatori, che tra questi cardinali - se l'equazione è giusta - ci sia anche il futuro "Vicario generale" (sia detto in senso analogico, per carità!)... ovvero quello che corrisponde al Segretario di Stato. In questo caso il più probabile è l'unico cardinale italiano, con conoscenza curiali e anche diplomatiche....Tuttavia questa è un altra questione.
Invece interpretazioni "mondane" o "politiche" della decisione del Papa di dotarsi di un consiglio di cardinali - la stampa ce ne fornirà parecchie e disparate - rischiano di essere fuorvianti (qualcuno accenna a parallelismi con i "saggi" nominati dal presidente Napolitano).
Dopotutto non possiamo dimenticare la natura stessa dell'istituzione cardinalizia: essere il "senato" del Papa. I cardinali, oltre a dover provvedere all'elezione del Vescovo di Roma, sono nativamente suoi consiglieri nel "Concistorio", per la conduzione di tutti gli affari e le questioni che il Santo Padre desidera sottoporre loro. La stessa Curia Romana, con le sue Congregazioni e Pontifici consigli si è andata sviluppando a partire dall'attività consultiva richiesta dai Papi ai cardinali.
Un predecessore francescano di Papa Bergoglio, per esempio, aveva fatto la sua medesima scelta. Siamo nel lontano 1288, pochi mesi dopo la sua elezione Niccolò IV, primo Papa proveniente dall'Ordine dei Frati Minori, seleziona sei fidati cardinali come suoi più stretti collaboratori.
Le forme con cui il consiglio dei cardinali si attua e si esprime sono cambiate nel tempo e cambieranno (tutti o alcuni; stabile, frequente o saltuario...). Comunque l'attuale orientamento più "religioso" che "da organizzazione statale" non può che essere salutato come un adattamento di rilevanza ecclesiale, in quanto favorisce un allontanamento dalla percezione "secolarista e secolarizzata" dei servizi centrali della Chiesa stessa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il richiamo ai "consigli" che negli ordini religiosi affiancano il superiore è assolutamente eccellente.

Luca Grasselli

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