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venerdì 5 aprile 2013

I gesti battesimali di Papa Francesco portano risonanze di Fede

E Pietro disse: "Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo". (Atti 2,38)

Papa Francesco amministra il Battesimo nella Notte di Pasqua:


Il gesto della lavanda dei piedi è tradizionalmente legato alla purificazione battesimale. Il grande servizio che Gesù fa il giovedì santo, il suo Servizio sacerdotale, è proprio anticipare nei sacramenti il dono salvifico della sua vita: il Battesimo che rende puri, permette di "aver parte con lui", ammette alla Santa Cena dell'Eucaristia. e abilita a "fare come il Mastro", cioè dare la vita per i propri amici. Gesù Cristo dà la sua vita per lavarci dai nostri peccati e ammettere noi alla vita nuova, la vita nella carità.
Ecco perché il servizio di carità che è simboleggiato dalla lavanda dei piedi: è il fare "questo" in memoria di lui, ovvero mostrare nella vita quotidiana il dono di sé per il concreto servizio dei fratelli e delle sorelle, ripetendo in piccolo, alla nostra portata, il gesto unico del Cristo Salvatore del mondo. 

Così anche il gesto di servizio di Papa Francesco, la lavanda dei piedi nel carcere di Casal del Marmo, ha avuto le sue ripercussioni "battesimali". I gesti che parlano di amore invitano alla fede cristiana.
La rivista Tempi ha ripubblicato ieri una toccante lettera di un carcerato musulmano di Padova (già apparsa in Avvenire, ma me l'ero persa). Questo catecumeno è rimasto fortemente colpito dalla scelta del Papa di lavare i piedi ad altri detenuti come lui, e gli ha voluto comunicare la sua decisione di ricevere il battesimo e farsi cristiano. 
Certo la decisione di Armand di farsi cristiano è precedente l'elezione di Francesco, e tuttavia è significativo come il segno dell'acqua versata sui piedi e il sacramento dell'acqua versata sulla testa si richiamino fortemente e si leghino. Si parte dall'acqua versata sulla testa tua per arrivare all'acqua versata sui piedi altrui.
Armand l'ha colto e lo dice con gioia al nuovo Papa che glielo ha confermato:

Armand, detenuto musulmano convertito, scrive a papa Francesco:
«In cella ho incontrato Cristo»
Caro papa Francesco, con molta emozione e con grande desiderio ti scrivo esprimendo tutta la mia felicità. Sin dal primo discorso sul balcone della loggia hai parlato al mondo intero, chiedendogli di pregare per te. Hai parlato di comunione, di fratellanza, di amore e di fiducia tra noi.
La prima benedizione l’ho ricevuta assieme a due detenuti del carcere «Due Palazzi» di Padova dove sono recluso. Quella sera eravamo felici e abbiamo pregato con te e per te, per il grande compito che ti aspetta.
Mi chiamo Armand, sono nato in Albania 36 anni fa, cresciuto in una famiglia umile di contadini.
Mio padre è di religione musulmana, mia madre ortodossa. Ancora minorenne andai in Grecia in cerca di lavoro, poi in Italia sempre da clandestino. Un grave incidente automobilistico rese ancora più difficile la mia vita. È stato allora che ho calpestato quelli che oggi chiamo i miei fratelli, ma a quei tempi consideravo solo persone da rapinare e sfruttare. Ero come accecato.
In carcere ho incontrato Cristo, nello sconforto e nel fallimento della mia vita. In fondo a questo tunnel ho trovato persone che mi hanno preso per mano. Oggi è grazie a loro, con la lettura delle Sacre Scritture e con le preghiere, che posso dire di essere una persona diversa. Da 8 anni sono in carcere, da 4 a Padova, dove regolarmente seguo i corsi di catechesi.
Papa Francesco nel carcere minorile di Roma
Il 25 maggio assieme ad altri detenuti riceverò i Sacramenti dell’iniziazione cristiana. Sarà la conclusione di un cammino durato oltre due anni, nei quali, aiutato da don Lucio e don Marco, ho avuto modo di prepararmi nella catechesi. Il nome di Battesimo che ho scelto è Davide. Il mio padrino sarà Giovanni, pure lui diventato cristiano durante la permanenza in carcere. Il desiderio di ricevere i Sacramenti, di nutrire, di rafforzare la mia fede cristiana e di partecipare alla comunione con Cristo è molto forte.
Caro papa Francesco, Giovedì Santo sarai con i detenuti nel carcere minorile di Casal del Marmo. Credo che sarà un grande momento di tenero amore e di speranza per tutti quei ragazzi. Sei nelle mie preghiere e in quelle di tutti noi detenuti.
Armand

1 commento:

Antonino ha detto...

Mi sorprende dire che vedo le immagini del papa che battezza per la prima volta e solo qui. Come mai secondo voi non le ha trasmesse quasi nessuno e nemmeno si trovano foto dei primi battesimi papali e dire che le ho cercate!

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