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mercoledì 12 giugno 2013

I frati Paolotti cercano di scuotere Rimini nel nome e nel ricordo di Sant'Antonio.

Il miracolo della mula che si inginocchia davanti al SS. Sacramento mostrato da S.Antonio
Festa Sant'Antonio da Padova. Messa per ricordare i miracoli riminesi
"Rimini e Sant’Antonio: un felice binomio per la Città, per i suoi abitanti e per la ripresa della sua economia, perché anche l’economia è materia che ha bisogno della Redenzione".
tempietto antoniano di Rimini
I padri Paolotti di Rimini (cioè i frati Minimi di san Francesco di Paola, che tengono la Chiesa di S.Antonio a Rimini) accompagnano con queste parole la festa di Sant’Antonio di Padova che sarà celebrata il 13 giugno nel santuario di piazza Tre Martiri nella messa delle 11,30. In questa celebre piazza, contrassegnata dal bel tempietto opera del Bramante, viene tradizionalmente collocato il miracolo della mula che si inginocchia davanti al Santissimo Sacramento portato da Antonio. Sempre a Rimini si ricorda il miracolo della predica ai pesci, che ascoltavano volentieri il Santo rattristato dalla chiusura del cuore degli eretici che pullulavano in città.

Scrivono ancora, in tono forte, i reverendi frati Paolotti : 
"Se Sant’Antonio tornasse, oggi, a Rimini incontrerebbe molte persone chiuse nei limiti del loro corpo o nel moralismo del loro spirito. E, ancora una volta, Antonio da Padova dovrebbe miracolosamente parlare ai pesci e far inginocchiare la mula davanti all’Ostia consacrata, cioè dovrebbe manifestare l’unicità di Cristo ai riminesi e agli immigrati di tutte le religioni e di tutte le provenienze".
Qui i frati, forse senza accorgersene, hanno dato una grossa sferzata ai riminesi, mettendoli nei panni degli eretici del XIII sec. che negavano la presenza reale di Cristo nell'eucaristia. Il riferimento agli "immigrati di tutte le religioni" è un coraggioso passo in direzione di una rinnovata prima evangelizzazione, che non si ferma davanti al politicamente corretto praticato ai nostri tempi ma che, comunque, deve conservare il rispetto delle persone e delle credenze osservate in buona fede (tutte le religioni sono uguali, dice il mondo. NO dice il cristiano: sono gli uomini ad essere tutti uguali e hanno ugual diritto ad accedere alla verità).
Non possiamo dubitare che Antonio, al suo tempo, avrebbe condiviso il fervore dei frati Minimi riminesi di oggi. Speriamo che questi ultimi abbiano abbastanza dolcezza e tenerezza (come dice il Papa) verso non credenti e peccatori, quanta forza e schiettezza nell'affermare l'unicità salvifica di Nostro Signore.

La predica ai pesci che S. Antonio tenne fuori le porte della città di Rimini

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