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giovedì 27 giugno 2013

Novità liturgiche per i Santi Pietro e Paolo

Il libretto della celebrazione della Solenne messa del Papa in occasione dei Santi Patroni di Roma, Pietro e Paolo, è quasi del tutto simile ai suoi immediati predecessori, tolte alcune variazioni nei canti di offertorio o nella scelta del gregoriano al posto di qualche brano polifonico per l'Ordinario. 
Ma quello che è veramente una novità nel libretto 2013, rispetto almeno agli ultimi anni (ho guardato il 2010, 11, e 12) è la scelta della Preghiera Eucaristica. Non posso giurarci, bisognerebbe controllare tutti gli anni di Giovanni Paolo II, ma penso che sia la prima (o una rarissima) volta che un Papa, il giorno di San Pietro e Paolo, si accinga a non usare il Canone Romano preferendo la Preghiera Eucaristica III. (aggiornamento: Effettivamente non è la prima: Giovanni Paolo II l'aveva già fatto).
Non è certo questione di tempistica: la differenza nel dire l'una o l'altra è di poco più di un minuto. Penso piuttosto che la scelta sia stata fatta per mostrare subito l'inserzione di san Giuseppe (a cui il Papa tiene tanto) nelle Preghiere Eucaristiche di nuova composizione. Così si presenta il passaggio a pag. 51:

Questa mi pare la prova che il Papa desideri e permetta che fin da subito, in latino e nelle altre traduzioni già approvate dalla Congregazione per il Culto divino (tra cui l'italiano), si inizi in ogni celebrazione a ricordare lo sposo della Beata Vergine. Quindi forza, cari sacerdoti: qui non si tratta di seguire "l'esempio" (che può piacere o meno, essere "emancipato" o meno) dello stile del Santo Padre, ma di adempiere ad una norma liturgica da lui fatta promulgare. Può parere a molti una sciocchezza, un'inezia, perché ci sono sempre cose più importanti rispetto alla liturgia.... E invece chi prontamente di adeguerà a questo semplice decreto del Papa, in questa cosa piccola, mostrerà come sia ben disposto ad obbedirgli. Dopotutto dice Gesù: "Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto....". 

Come digressione perdonate una pignoleria pedante (ma il blog è mio....): possiamo notare, nel passaggio riportato sopra, come suoni "pesante" e poco "scorrevole" il ricordo dei santi Pietro e Paolo introdotto da un'ulteriore ripetizione "cum Sanctis...". Era certo più elegante e - tra l'altro - parallelo a quanto si trova nel Canone Romano*, scrivere:  "Cum beatis Apostolis tuis et gloriosis Martyribus, Petro et Paulo et omnibus Sanctis". Pietro Paolo, tra l'altro sono proprio due degli "Apostoli et Martyres" di cui si sta facendo il ricordo. (Per chi non avesse confidenza col Messale, ricordo che nelle Preghiere Eucaristiche si possono inserire, a scelta del celebrante, uno o più santi dove si trova il riferimento: N.., che ne segnala la possibilità)


* così il Communicantes: Communicantes, et memoriam venerantes, in primis gloriosæ semper Virginis Mariæ, Genetricis Dei et Domini nostri Iesu Christi: sed et beati Ioseph, eiusdem Virginis Sponsi, et beatorum Apostolorum ac Martyrum tuorum, Petri et Pauli, ... et omnium Sanctorum tuorum...

1 commento:

Anonimo ha detto...

bisognerebbe proporre l'inserzione dei SS. Pietro e Paolo anche nelle altre preghiere per sottolineare l'unione con Roma...

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