Il giornalista Jorge Milia, ex alunno di Papa Bergoglio, racconta su Terre d'America punto per punto una telefonata intercorsa tra lui e il Pontefice. Una telefonata ricevuta, di cui ricorda i rilievi d'affetto e stima espressi da Francesco per "il vecchio", cioè Benedetto XVI, la sua insofferenza per i "padroni" del Papa con lunga anzianità di servizio che si annidano in Vaticano.... E altre notizie. Da leggere senz'altro.
Come si vede gli amici del Papa sono parecchio chiacchieroni.... però ci fanno sapere un sacco di cose. Resta sempre da valutare l'attendibilità del tutto, in questo e nei casi precedenti...
3 commenti:
Divertente scenetta da pacche sulle spalle tra vecchi amici,molto calorosa e sincera. Averla divulgata,oltre che a gratificare l'ego di chi la racconta, cosa aggiunge di meglio alla figura del Papa? Certo, non viene naturale usare l'appellativo di "Sua Santità", lo si considera un padre, un buon nonno, uno di noi, ma la funzione la posizione ricoperte lo rendono veramente uno di noi? Non è,non dovrebbe essere anche altro, anche di piú? Mi viene in mente quel papa a cui piaceva esercitarsi fisicamente con la scherma, e una volta con un famoso giornalista in visita (Ojetti? Ansaldo? non ricordo) tirarono qualche colpo di fioretto."E adesso non vada a raccontare che ha duellato con il papa", disse ridendo Sua Santità. Mi ricorda cose così, come se si leggesse le memorie del barbiere di s.Pietro, pieno di aneddoti futili e da buco della serratura. A chi serve?
A me non è piaciuto per niente quel chiamare "el viejo" il povero Benedetto.
In Argentina è un modo affettuoso, per niente sprezzante, anzi. Come qui da noi in Veneto "vecio", che significa "vecchio mio", amico, (chissà, magari è un modo di dire veneto tradotto dagli emigranti?)
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