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sabato 4 ottobre 2014

Messaggio di San Francesco a tutti i fedeli

Storie di S.Francesco, di Benozzo Gozzoli, (Montefalco 1452)
Come predicava il dolcissimo Santo di Assisi? Che cosa predicava agli uomini (sì, a volte parlava anche a loro, non solo agli uccellini....)? Lo sappiamo benissimo! Predicava la PENITENZA, modo medievale di chiamare la CONVERSIONE. Era evangelico in tutto: per questo predicava come Gesù stesso aveva detto ai suoi apostoli, richiamando tutti a FARE, cioè ad una PRASSI conforme alla Parola di Gesù. Anche quando non conviene, e soprattutto dove il mondo suggerisce addolcimenti, sistemazioni "misericordiose". Era un vero medico delle anime, che non dà zucchero ad un diabetico, tanto per farlo contento, perché Francesco cercava la felicità totale, eterna, dei cristiani, non l'effimera gioia di un momento che passa. Questo è il suo messaggio: portare la croce, la croce che salva, nel proprio corpo, fino alle stimmate. Solo così assomiglierai a Gesù e lo Spirito di Dio Padre ti farà risorgere glorioso.
Vi riporto due forti capitoletti della lettera che Francesco d'Assisi scrive "A tutti i fedeli", cioè a tutti i cristiani, dove il Santo insiste sulla necessità della conversione "qui e ora", concreta, non teorica, e sulla necessità di seguire con radicalità il Vangelo, senza tante interpretazioni e accomodamenti "perché i tempi cambiano". I tempi cambiano, sì, ma gli esseri umani e il loro cuore no! Francesco indica una prassi da far corrispondere al Vangelo, ed essa urge anche oggi. La dottrina - siamo tutti d'accordo - non ha bisogno di ritocchi. E' la pratica che deve tendere in alto, non al ribasso.... Fate voi le applicazioni contemporanee che ritenete più opportune.
Se volete leggere l'intera Lettera ai Fedeli, la trovate a questo link

DICE DUNQUE IL SERAFICO PADRE SAN FRANCESCO:

XI. DI COLORO CHE NON FANNO PENITENZA

[Fonti Francescane 203] 63 Invece, tutti coloro che non vivono nella penitenza, e non ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, 64 e compiono vizi e peccati, e che camminano dietro la cattiva concupiscenza e i cattivi desideri, e non osservano quelle cose che hanno promesso, 65 e servono con il proprio corpo il mondo, gli istinti della carne, le cure e preoccupazioni del mondo e le cure di questa vita, 66 ingannati dal diavolo di cui sono figli e ne compiono le opere (Cfr. Gv 8,49), costoro sono ciechi poiché non vedono la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo.
67 Questi non posseggono la sapienza spirituale, poiché non hanno in sé il Figlio di Dio, che è la vera sapienza del Padre. Di essi dice la Scrittura: "La loro sapienza è stata divorata" (Sal 106,27). 68 Essi vedono, conoscono, sanno e fanno il male e consapevolmente perdono le loro anime.

[FF. 204] 69 Vedete, o ciechi, ingannati dai nostri nemici, cioè dalla carne, dal mondo e dal diavolo, che al corpo è dolce fare il peccato ed è cosa amara servire Dio, poiché tutte le cose cattive, vizi e peccati, escono e procedono dal cuore degli uomini (Cfr. Mt 7,21.23; 15,18-19), come dice il Signore nel Vangelo. 70 E così non possedete nulla né in questo mondo né nell'altro. 71 Credete di possedere a lungo le vanità di questo secolo, ma vi ingannate, perché verrà il giorno e l'ora che non pensate, non conoscete e ignorate (Cfr. Mt 24,44; 25,13).

XII. IL MORIBONDO IMPENITENTE

[FF. 205] 72 Il corpo è infermo, si avvicina la morte, accorrono i parenti e gli amici e dicono: "Disponi delle tue cose". 73 Ecco, la moglie di lui, i figli, i parenti e gli amici fingono di piangere. 74 Ed egli, sollevando gli occhi, li vede piangere e, mosso da un cattivo sentimento, pensando tra sé dice: "Ecco, la mia anima e il mio corpo e tutte le mie cose pongo nelle vostre mani". 75 In verità questo uomo è maledetto, poiché colloca la sua fiducia e affida la sua anima, il suo corpo e tutti i suoi averi in tali mani. 76 Perciò dice il Signore per bocca del profeta: "Maledetto l'uomo che confida nelI'uomo!" (Ger 17,5).
77 E subito fanno venire il sacerdote. Gli domanda il sacerdote: "Vuoi ricevere la penitenza per tutti i tuoi peccati?". 78 Rispose: "". "Vuoi dare soddisfazione, con i tuoi mezzi, cosi come puoi, per tutte le colpe e per quelle cose che hai defraudato e nelle quali hai ingannato gli uomini?". 79 Risponde: "No". E il sacerdote: "Perché no?". 80 "Perché ho consegnato ogni mio avere nelle mani dei parenti e degli amici". 81 E incomincia a perdere la parola, e così quel misero muore.
82 Ma sappiamo tutti che ovunque e in qualsiasi modo un uomo muoia in peccato mortale senza compiere la soddisfazione sacramentale, e può farlo e non lo fa, il diavolo rapisce la sua anima dal suo corpo con una angoscia e sofferenza così grandi, che nessuno può sapere se non chi ne fa la prova. 83 E tutti i talenti e l'autorità e la scienza, che credeva di possedere (Cfr. Lc 8,18), gli sono portati via (Mc 4,25). 84 Egli li lascia ai parenti e agli amici; ed essi prendono il patrimonio e se lo dividono e poi dicono: "Maledetta sia la sua anima, poiché poteva darci e acquistare più di quanto non acquistò!". 85 I vermi divorano il corpo; e così quell'uomo perde l'anima e il corpo in questa breve vita e va all'inferno, ove sarà tormentato eternamente.
86 Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

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