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mercoledì 1 ottobre 2008

Ecumenismo o amnesia dogmatica? In che senso "rivalutare" Lutero?

Leggo dal sito della Chiesa evangelica Luterana in Italia le seguenti affermazioni del 25 settembre 2008:

"In una recente intervista rilasciata al quotidiano tedesco "Frankfurter Allgemaine" il cardinal Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, ha dichiarato che anche i cattolici possono imparare da Lutero. Facendo in particolare riferimento al Commentario della Bibbia del riformatore tedesco, ha incoraggiato i cattolici ad accostarcisi per scoprire un Lutero "pieno di forza della fede". Il suo augurio è quello che i cattolici possano "imparare a conoscerlo meglio, e non interpretarlo soltanto a partire dai suoi scritti polemici, o peggio, da alcune sue frasi prese fuori contesto."

Pur riespettando le opinioni teologiche dell'eminente Cardinale, mi sembra proprio che a volte si corra un po' troppo. Non vorrei che gli amici luterani avessero frainteso frasi di cortesia di un cardinale in occasione del'apertura delle celebrazioni luterane verso i 500 anni della Riforma, come fossero delle affermazioni del Magistero. Anche del papa, che qualche mese fa ha tenuto con i suoi ex studenti un seminario su Lutero, si diceva che spirava aria di "rivalutare" il riformatore tedesco. "Rivalutare" certo nel senso etimologico: valutare di nuovo, perchè è sempre bene procede a revisione e rivalutazione, ma non giochiamo sul senso oggi positivo ed economico di "rivalutare" nel senso di "far crescere di valore". Su Lutero e sulle sue idee grava ben più dell'ignoranza del cattolico medio. I suoi scritti polemici grondanti veleno non sono semplici "frasi fuori dal contesto".
Il revisionismo non può spingere fino ad annullare i decreti del Concilio Ecumenico Tridentino o di altri Concili.
Che Lutero, come dice il Papa, avesse "molte idee cattoliche" è poi chiaro e pacifico: un eretico deve essere per forza un cristiano, altrimenti non potrebbe esagerare alcuni dogmi cattolici combattendone altri o trascurandoli.

Amici: Lutero, Calvino, e prima di loro Ario, Eutiche, Apollinare, Donato, Pelagio e tanti altri.....sono già stati valutati dalla Chiesa a loro contemporanea. Studiamoli, conosciamoli, ma non seguiamoli. Vi siete mai chiesti: "E se - almeno ogni tanto - la Chiesa avesse ragione?"

2 commenti:

  1. Anche a me pare che il Cardinale si sia spinto un po' troppo in la', sia pure in buona fede e come gesto di cortesia verso i luterani.

    I cattolici sarebbe meglio che approfondissero i Padri e i Dottori della Chiesa, che purtroppo sono cosi' poco conosciuti, e tuttavia sono cosi' utili e illuminanti. Direi che l'approfondimento di Lutero e' proprio l'ultima delle priorita'

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  2. Se il detto popolare "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei" è ancora valido, lasciare i nostri veri amici - i Santi, i Martiri - e i nostri Maestri - Gesù Cristo, la Chiesa e il Papa - per correr dietro agli eretici e ai loro seguaci rischia di essere fin troppo significativo... Troppo spesso la smania di piacere al mondo prevale sulla fedeltà al Signore.

    Tridentinum.it

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