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mercoledì 17 dicembre 2008

La Civiltà Cattolica spiega le Antifone Maggiori

Nel suo blog "divino", Sandro Magister segnala un'articolo di Civiltà cattolica nr. 3804 del prof. Gilbert dell'Istituto Biblico, che fa un'analisi biblica dei ricchi contenuti delle Antifone Maggiori, le splendide antifone "O" che in questi giorni adornano i vespri (almeno per chi, come la nostra comunità religiosa, ha la fortuna di cantarle). Riporto una parte del post di Magister, quella che riguarda la recensione dell'articolo. Per leggere tutto andate qui:http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/213008
Il Cantuale Antonianum ha aperto un canale su YouTube dove si possono ascoltare queste antifone (con il canto romano, non quello di altri riti) e seguire sui tetragrammi il corrispondente testo gregoriano



Avvento in musica. Sette antifone tutte da riscoprire

Si cantano una al giorno, al Magnificat dei vespri. Sono molto antiche e ricchissime di riferimenti alle profezie del Messia. Le loro iniziali formano un acrostico. Eccole trascritte, con la chiave di lettura

di Sandro Magister

....
A trarre queste antifone fuori dall'oblio è stata, inaspettatamente, "La Civiltà Cattolica", la rivista dei gesuiti di Roma che si stampa con il previo controllo della segreteria di stato vaticana.

Inusitato anche il posto d'onore dato all'articolo che illustra le sette antifone, scritto da padre Maurice Gilbert, direttore della sede di Gerusalemme del Pontificio Istituto Biblico. L'articolo apre il quaderno prenatalizio della rivista, dove di solito c'è l'editoriale.

Nell'articolo, padre Gilbert illustra ad una ad una le antifone. Ne mostra i ricchissimi riferimenti ai testi dell'Antico Testamento. E fa rimarcare una particolarità: le ultime tre antifone – quelle del "Ci sarò" dell'acrostico – comprendono alcune espressioni che si spiegano unicamente alla luce del Nuovo Testamento.

L'antifona "O Oriens" del 21 dicembre include un chiaro riferimento al cantico di Zaccaria nel capitolo primo del Vangelo di Luca, il "Benedictus": "Ci visiterà un sole che sorge dall'alto per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra di morte".

L'antifona "O Rex" del 22 dicembre include un passaggio dell'inno a Gesù del capitolo secondo della lettera di Paolo agli Efesini: "Colui che di due [cioè di ebrei e pagani] ha fatto una cosa sola".

L'antifona "O Emmanuel" del 23 dicembre si conclude infine con l'invocazione "Dominus Deus noster": un'invocazione esclusivamente cristiana poiché soltanto i seguaci di Gesù riconoscono nell'Emmanuele il loro Signore Dio.

Ecco dunque qui di seguito i testi integrali delle sette antifone, in latino e tradotte, con evidenziate le iniziali che formano l'acrostico "Ero cras" e con tra parentesi i principali riferimenti all'Antico e al Nuovo Testamento:

I – 17 dicembre

O SAPIENTIA, quae ex ore Altissimi prodiisti,
attingens a fine usque ad finem fortiter suaviterque disponens omnia:
veni ad docendum nos viam prudentiae.


O Sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo (Siracide 24, 5),
ti estendi ai confini del mondo e tutto disponi con forza e dolcezza (Sapienza 8, 1):
vieni a insegnarci la via della saggezza (Proverbi 9, 6).

II – 18 dicembre

O ADONAI, dux domus Israel,
qui Moysi in igne flammae rubi apparuisti, et in Sina legem dedisti:
veni ad redimendum nos in brachio extenso.


O Signore (Esodo 6, 2 Vulgata), guida della casa d’Israele,
che sei apparso a Mosè nel fuoco di fiamma del roveto (Esodo 3, 2) e sul monte Sinai gli hai dato la legge (Esodo 20):
vieni a liberarci con braccio potente (Esodo 15, 12-13).

III – 19 dicembre

O RADIX Iesse, qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum, quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos, iam noli tardare.


O Germoglio di Iesse, che ti innalzi come segno per i popoli (Isaia 11, 10),
tacciono davanti a te i re della terra (Isaia 52, 15) e le nazioni ti invocano:
vieni a liberarci, non tardare (Abacuc 2, 3).

IV – 20 dicembre

O CLAVIS David et sceptrum domus Israel,
qui aperis, et nemo claudit; claudis, et nemo aperit:
veni et educ vinctum de domo carceris, sedentem in tenebris et umbra mortis.


O Chiave di Davide (Isaia 22, 22), scettro della casa d’Israele (Genesi 49. 10),
che apri e nessuno può chiudere; chiudi e nessuno può aprire:
vieni, libera dal carcere l’uomo prigioniero, che giace nelle tenebre e nell’ombra di morte (Salmo 107, 10.14).

V – 21 dicembre

O ORIENS, splendor lucis aeternae et sol iustitiae:
veni et illumina sedentem in tenebris et umbra mortis.


O Astro che sorgi (Zaccaria 3, 8; Geremia 23, 5), splendore della luce eterna (Sapienza 7, 26) e sole di giustizia (Malachia 3, 20):
vieni e illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte (Isaia 9, 1; Luca 1, 79).

VI – 22 dicembre

O REX gentium et desideratus earum,
lapis angularis qui facis utraque unum:
veni et salva hominem quel de limo formasti.


O Re delle genti (Geremia 10, 7), atteso da tutte le nazioni (Aggeo 2, 7),
pietra angolare (Isaia 28, 16) che riunisci ebrei e pagani in uno (Efesini 2, 14):
vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra (Genesi 2, 7).

VII – 23 dicembre

O EMMANUEL, rex et legifer noster,
expectatio gentium et salvator earum:
veni ad salvandum nos, Dominus Deus noster.


O Emmanuele (Isaia 7, 14), nostro re e legislatore (Isaia 33, 22),
speranza e salvezza dei popoli (Genesi 49, 10; Giovanni 4, 42):
vieni a salvarci, o Signore nostro Dio (Isaia 37, 20).

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