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domenica 9 maggio 2010

Il dramma dei Legionari di Cristo: mito del fondatore e narrazione della propria storia

Secondo questo autore il problema maggiore e prioritario che non solo essi, ma la Chiesa intera, dovrà affrontare è la riscrittura della storia di questa congregazione e del movimento laicale ad essa associato, a partire dalla rimozione del fondatore e lo "smantellamento" della "grande narrazione" mitica che sta alla base dell'identità del gruppo religioso. Un problema non piccolo, e ci si può chiedere se sia possibile risolverlo. Anche Wiegel pare dubitarne, quando propone come soluzione percorribile la soppressione dell'attuale Legione e la fondazione di una nuova congregazione, salvando il salvabile dei membri della precedente, e soprattutto recidendo ogni legame con Maciel Degollago, che non può più, in nessun caso, essere considerato "chiamato da Dio", "fondatore" o "nostro padre anche se peccatore".
Purtroppo, come si accorge l'articolista, ci sono parecchi segni di attaccamento alla grande narrazione del mito del fondatore che impediscono ai membri dei LC di essere liberi di rifondare la propria congregazione.
Basta leggere la storia che è sintetizzata nel loro sito internet, per capire come essa veniva e viene tuttora raccontata, nonostante le rivelazioni chiare e oggettive. Il mito non può essere cancellato, pena la dissoluzione dell'identità. Stanno cercando di rivederlo, correggerlo, integrarlo, ma non possono separarsene. E questo è tragico. Le foto di Maciel sorridente occhieggiano ancora sul sito web della Congregazione, anche se - pare - in molte case religiose siano state completamente eliminate.
Dunque, ancor oggi i legionari italiani raccontano: 1956 Autunno - Inizia "la gran benedizione": un periodo di purificazione per la congregazione, in cui il fondatore fu esiliato da Roma a causa di accuse infondate. Capito? Nel mito c'è il capitolo della "Gran benedizione", che sarebbe la precedente visita apostolica, in cui Maciel, "il fondatore", fu "esiliato" (erroneamente) da Roma per "accuse infondate". Il corrispondente sito in inglese, in tedesco e in spagnolo ha cancellato questo riferimento, ma si vede che in Italiano c'è ancora, perchè così fino a ieri veniva raccontato nella storia ufficiale della Congregazione.
2005 Padre Maciel decide di declinare la sua rielezione come direttore generale per motivi di età e col desiderio di vedere fiorire la congregazione sotto la direzione del suo successore. Il suo incarico è assunto da P. Álvaro Corcuera, L.C. "Declinare la sua rielezione...per motivi di età" altro pezzo di riscrittura mitologica: Il card. Ratzinger non aveva mai ceduto e sicuramente continuava a premere per un cambio di regime. Sappiamo che appena eletto papa, neanche quattro mesi dopo, iniziò la "grande pulizia" e di lì a poco (maggio 2006) sarebbe arrivata la condanna per Maciel alla vita di penitenza.
Comunque sia, continuare a considerare Maciel Degollado come fondatore e far risalire a lui la fondazione costituisce e continuerà a costituire un'inciampo da eliminare per i Legionari di Cristo. Ma nello stesso tempo appare impossibile rinnegare completamente Maciel senza disintegrare anche l'opera del fondatore, che grazie alla santità di parecchi membri (nonostante il marcio del fondatore, non "per mezzo di lui"!) ha prodotto anche frutti buoni. Un bel dilemma.

Riporto ora gli altri passi che, secondo Weigel, sono necessari a salvare i membri della Legione. Una ricetta medicinale forte, eppure, a guardar bene, necessaria. Partendo sempre dal presupposto di dover completamente liberare i Legionari dal peso e dai lacci del loro "iniziatore" (che non merita il titolo di fondatore).
2) Lasciare liberi i membri che lo desiderano di abbandonare la congregazione, perchè vi sono entrati senza conoscere realmente il fondatore.
3) Sostituire immediatamente i vertici della Legione, sia generali che regionali, con altri superiori "ad interim" sotto l'assoluta tutela del futuro delegato papale. Il quale dovrà verificare la condotta dei capi ed espellere eventualmente chi copriva o sapeva.
4) La Santa Sede deve far sospendere subito ogni reclutamento vocazionale e il postulandato.
5) Promuovere un serio studio teologico per ridefinire il carisma legionario della "militia Christi", scollegando completamente la persona di Maciel da esso, e cercando di collegarlo al patrimonio della Chiesa univesale.
6) Esplorare l'opportunità di procedere radicalmente attraverso un duplice movimento di dissoluzione della presente congregazione e contemporanea erezione di un nuovo istituto che nasca con i migliori membri dei Legionari attuali come fondatori.

Non c'è dubbio, sostiene Weigel, che in questo processo saranno danneggiate le attività apostoliche (università, collegi, scuole) in cui attualmente operano i Legionari. E' altresì evidente che ci saranno grosse dispute sull'enorme patrimonio finanziario e immobiliare della congregazione (e qui il Delegato-commissario dovrà faticare molto per fare piena e necessaria luce...). Sicuramente lo scandalo del fondatore, l'uscita di parecchi membri, e l'allontanamento preconizzabile di moltissimi sostenitori, prosciugherà anche le ingenti entrate della Legione. Ciononostante il cammino va intrapreso per la stessa credibilità della Chiesa e per il bene spirituale dei membri della Congregazione, dei laici aggregati al Regnum Christi e soprattutto dei destinatari del ministero di questi religiosi, consacrati e sacerdoti.

Sito dei Legionari di Cristo
schermata "fotografata" il 9 maggio 2010.

1 commento:

Walter ha detto...

Mi piacerebbe sentir recitare in Chiesa il nuovo Padre Nostro, ma io da tempo ho cominciato a dirlo così:....dacci oggi il nostro pane quotidiano
e fai rimettere a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non farci indurre in tentazione,
ma liberaci da ogni male.Così Sia.

Sarebbe cosa buona e giusta, anche più facile.
Ossequiosamente saluto.

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