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martedì 22 aprile 2008

L'ascensione: giovedì o domenica. E' proprio il caso di spostare le feste?

Questo periodo del tempo pasquale può essere per chi quotidianamente celebra l’ufficio divino e la messa, un periodo abbastanza confuso. Nell’ordinamento del calendario postconciliare la prossima domenica dovrebbe essere la Settima domenica di Pasqua. Invece, qualche anno addietro, la Santa Sede consentì alle Conferenze Episcopali nazionali di poter (non di dover…) trasferire la celebrazione dell’Ascensione dal giovedì (suo giorno naturale) alla domenica seguente. Con questa possibilità si cercava di “esporre più persone al mistero dell’Ascensione del Signore”. E, in realtà, poiché la solennità dell’Ascensione è sempre stata - e lo è ancora - un giorno di precetto (Cf. can. 1246 del Codice del 1983), i vescovi volevano evitare al popolo il fardello di due messe in una settimana. Lo stesso escamotage lo troviamo nel calendario di molti paesi per l’Epifania, che propriamente dovrebbe cadere il dodicesimo giorno dopo Natale (la famosa “dodicesima notte”).
Come fa notare padre Zuldorf, uno dei problemi con questi spostamenti di feste legate al loro giorno preciso è di mandare in tilt tutta la simbologia biblica (quella legata, per es., al 40esimo giorno nel caso dell’Ascensione). Inoltre, afferma Zuldorf, non si può non trovare alquanto “arrogante” il fatto di spostare a piacimento (e solo in alcuni luoghi) una delle feste cristiane più antiche e fondate nella sacra Scrittura. Leggiamo infatti nella Bibbia che nove, non sei, sono i giorni passati tra l’ascesa di Gesù al Padre e la conseguente discesa dello Spirito Santo (nove è pienezza, sei = imperfezione, cosa assai disdicevole per lo Spirito Santo).
Inoltre il giovedì dell’Ascensione è fissato a quaranta giorni dalla Pasqua almeno dalla fine del IV secolo in sintonia con il dettato neotestamentario molto preciso. In Occidente, tra i latini, lo menziona Sant’Agostino (+ 430) parlando di Quadragesima Ascensionis. Nell’Oriente Greco, San Gregorio di Nissa ne parla già nel 388. Una tradizione che ha quindi solo 16 secoli! I cristiani (anche cattolici) d’Oriente, non si sono mai sognati di trasferire la festa dell’Ascensione. Cosa mai dovranno pensare di noi, che senza batter ciglio ignoriamo secoli di storia, tradizioni, Bibbia e Padri, per...comodità di clero e popolo, paludata di famosi e fumosi “motivi pastorali” (come se dopo 16 secoli fossimo i primi a scoprirli)?

1 commento:

Anonimo ha detto...

io sono per il giovedì... e farlo diventare festivo anche civilmente come già nella laicissima francia...
pax tibi,
frabio

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