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giovedì 18 giugno 2009

Il Cuore trafitto di Cristo nella spiritualità di Sant'Antonio di Padova

Giugno è il mese del Sacro Cuore e insieme il mese del Santo di Padova.
Vi offro una selezione antologica minima dei sermoni antoniani che fanno accenno al mistero del cuore trafitto del Salvatore. Certo ancora non si parlava esplicitamente del "Sacro Cuore" nel XIII sec., ma sia in Antonio, che ancor più in San Bonaventura, è già ben attestata la spiritualità del cuore trafitto di Cristo, traboccante di misericordia per i peccatori. Inoltre il tema del rifugio nel costato di Cristo, cioè nel suo cuore squaciato, è un anticipare la devozione al cuore misericordioso del Signore.

La piaga del costato [di Cristo] è la città del sole. Con l’apertura del costato del Signore venne aperta la porta del paradiso, dalla quale rifulse a noi lo splendore della luce eterna. Si legge nella Storia Naturale che il sangue estratto dal fianco della colomba elimina le macchie dagli occhi; così il sangue estratto dal costato di Cristo con la lancia del soldato, illuminò gli occhi del cieco nato, cioè del genere umano. (Dom I di Avvento, 9)

«Ecco il costato, dal quale voi fedeli, mia chiesa, siete stati generati, come Eva fu procreata dal fianco di Adamo; ecco come è stato aperto dalla lancia per aprirvi la porta del paradiso, sbarrata dalla spada fiammeggiante del cherubino». La virtù del sangue sgorgato dal costato di Cristo, ha allontanato l’angelo e ha reso innocua la sua spada, e l’acqua ha spento il fuoco. (Dom. dell’Ottava di Pasqua, 8)

Gesù stesso, nel vangelo di Giovanni, dice: «Se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9). Se uno entra attraverso di me, vale a dire attraverso il mio costato aperto dalla lancia, se entra con la fede, con la passione e la compassione, sarà salvo, come la colomba che si rifugia nella fenditura della roccia (cf. Ct 2,14) per sfuggire all’avvoltoio che le dà la caccia; e così entrerà per controllare, per discutere ed esaminare se stesso, e poi uscirà per considerare, calpestare, disprezzare e fuggire la vanità del mondo. (Dom. XV dopo Pentecoste, 11)

«Ester», che s'interpreta «nascosta», è l'anima che si deve nascondere dalla vista del diavolo nel fianco aperto di Cristo stesso, quando la vede davanti a sé in piedi, e
non esitante in mezzo alle tribolazioni, non piegata dai desideri terreni, non seduta nell'ozio del corpo, non adagiata sul letto dei piaceri, essa piace ai suoi occhi. O Gesù beato, beato chi piace ai tuoi occhi, infelice chi piace ai propri. Vuoi piacere a Dio? Dispiaci prima a te stesso. (Dom XVI dopo Pentecoste, 8)

«Sii tu il Dio che mi protegge»: mi proteggi e mi difendi con le braccia aperte sulla croce, come la chioccia i suoi pulcini sotto le sue ali; «il luogo di riparo»: nel tuo fianco, trafitto dalla lancia, possa io trovare il luogo di riparo, dove nascondermi di fronte al nemico; «perché tu sei il mio sostegno», affinché non cada, «e il mio rifugio», anzi «retrofugio», perché se cadrò, non ad altri ma solo a te io mi rivolga; «e per il tuo nome» che è «Figlio di David», sarai guida a me che sono cieco, perché mi porgerai la mano della tua misericordia, e mi nutrirai con il latte della tua grazia. «Figlio di David, abbi dunque pietà di me». (Dom. di Quinquagesima, 8)


1 commento:

Unknown ha detto...

È necessario soffermarci sulla croce.... Ma spesso ci arriviamo tardi....è il momento di desiderare la grazia di comportarmi come la peccatrice che lava i piedi a Gesù.... Ma sarebbe meraviglioso abbracciarlo e curare le sue ferite...... Sant Antonio interceda per la mia conversione

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