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giovedì 21 gennaio 2010

Sant'Agnese: la pecorella romana nella cui memoria il Papa benedice gli agnelli

Nella memoria della piccola-grande vergine e martire romana, Sant'Agnese, il Papa benedice gli agnelli dalla cui lana si ricaveranno i pallii, per significare l'unione al Romano Pontefice degli Arcivescovi metropoliti ai quali il Papa invia questi paramenti liturgici.
Ecco il video della benedizione di questa mattina:



Antifona al Magnificat:
Stans beata Agnes in medio flammæ,
expansis manibus, orabat ad Dominum:
Omnipotens, adorande, colende, tremende,
benedico te et glorifico nomen tuum
in æternum.

Mentre stava in mezzo al fuoco,
sant'Agnese, alzate le mani al cielo,
pregava rivolta al Signore: onnipotente e adorabile,
venerando e tremendo,
ti benedico e glorifico il tuo nome in eterno.

Il canto gregoriano di quest'antifona si può scaricare qui.

Il coro interuniversitario di Roma canta la stessa antifona, "Stans Beata Agnes", composta dal Maestro Bartolucci, durante un concerto all'Almo collegio Capranica, che venera la martire romana quale sua patrona.


Orazione
O Dio onnipotente ed eterno, che scegli le creature miti e deboli per confondere la potenza del mondo, concedi a noi, che celebriamo la nascita al cielo di sant’Agnese vergine e martire, di imitare la sua eroica costanza nella fede. Per il nostro Signore.

1 commento:

Vito Parisi ha detto...

Santa Agnese, devota a Gesù-Buon Pastore, amava parlare in omaggio alla mitezza del gregge delle pecore, simbolo di fedeltà e semplicità. Neanche dodicenne, rappresentò l'ideale della pastorizia devota e timorata, dell'ossequio alla missione dell'Agnello di Dio. Anche oggi, le giovanette vestite, come la santa Agnese, in maniera casta e monacale, vengono offese dall'empietà dell' imperio mondano. Esse si cibano di Pane benedetto, di di alimento di pace, della Benevolenza divina, nella loro tenerezza verso gli erbivori, ed in particolare verso gli ovini, i quali a Betlemme, con i cammelli e dromedari dei magi, il bue ed il somarello, furono presenti alla Natività di nostro Signore. Il digiuno dalle carni e la recitazione del santo rosario, l'abbigliamento ampio e religioso, la modestia e la mitezza, specie nella fedeltà umile delle giovanette, trovano, oggi, un esempio venerabile nella santa Agnese, la quale seguì, nel martirio, l'esempio di fortezza deL Cristo Stesso.

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