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mercoledì 4 gennaio 2012

Hostis Herodes: Perché temi, Erode? Un inno riassume i tre eventi dell'Epifania

La visita dei Magi guidati dalla stella, il battesimo di Cristo al Giordano e il primo miracolo alle nozze di Cana, tutto questo è concentrato nella festa dell'Epifania, come ci racconta il bellissimo inno Hostis Herodes, di cui ho già parlato in precedenza. Si tratta di una parte del lungo inno del poeta cristiano Celio Sedulio (+ 450) A solis ortus cardine, che racconta tutto il mistero del Natale.
Ve lo posto qui sotto in un'ottima esecuzione, con spartito e testo in calce.


E ora il testo in latino con, a fianco, la versione presente nel breviario:

Hostis Heródes ímpie,
Christum veníre quid times?
Non éripit mortália
qui regna dat cæléstia.

Ibant magi, qua vénerant
stellam sequéntes præviam,
lumen requírunt lúmine,
Deum faténtur múnere.

Lavácra puri gúrgitis
cæléstis Agnus áttigit;
peccáta quæ non détulit
nos abluéndo sústulit.

Novum genus poténtiæ:
aquæ rubéscunt hýdriæ,
vinúmque iussa fúndere
mutávit unda oríginem.

Iesu, tibi sit glória,
qui te revélas géntibus,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.



Perché temi, Erode,
il Signore che viene?
Non toglie i regni umani,
chi dà il regno dei cieli.

I Magi vanno a Betlem
e la stella li guida:
nella sua luce amica
cercan la vera luce.

Il Figlio dell'Altissimo
s'immerge nel Giordano,
l'Agnello senza macchia
lava le nostre colpe.

Nuovo prodigio, a Cana:
versan vino le anfore,
si arrossano le acque,
mutando la natura.

A te sia gloria, o Cristo,
che ti sveli alle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
Lo spartito completo con le note del canto gregoriano secondo il Liber Hymnarius attuale di Solesmes. (Cliccare per ingrandire e/o scaricare lo spartito).

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