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sabato 29 marzo 2014

Un sacerdote che non ha tempo per confessare non cura le sue pecore, parola di Papa Francesco

Papa Francesco impegnato nel ministero della confessione sacramentale
Oltre al gesto di inginocchiarsi davanti al confessore, ieri Papa Francesco ha fatto anche un discorso sulla confessione, ma solo l'Avvenire l'ha riportato (oltre, ovviamente, i media vaticani). Per il resto è passato sotto silenzio. Belli i gesti, ma senza parola rimangono icone da venerare invece che esempi da comprendere e insegnamenti da mettere in pratica...
Il Pontefice ha incontrato i partecipanti al corso sulla confessione che annualmente viene organizzato dalla Penitenzieria Apostolica per la formazione dei sacerdoti.
Ne riporto una larga parte, ma potete leggerlo completamente a questo collegamento:

E' un discorso tipicamente "da Papa Francesco", con i piedi ben piantati per terra e gli occhi al cielo. A partire dalla propria esperienza spirituale e pastorale. Anche i "consigli" che dà ai confessori sono gentili richiami ai doveri sacerdotali. Soprattutto quello di mettere orari per le confessioni ed essere fedeli nel farsi trovare.... Dice dunque Papa Francesco:
Se la Riconciliazione trasmette la vita nuova del Risorto e rinnova la grazia battesimale, allora il vostro compito è donarla generosamente ai fratelli. Donare questa grazia. Un sacerdote che non cura questa parte del suo ministero, sia nella quantità di tempo dedicato sia nella qualità spirituale, è come un pastore che non si prende cura delle pecore che si sono smarrite; è come un padre che si dimentica del figlio perduto e tralascia di attenderlo. Ma la misericordia è il cuore del Vangelo! Non dimenticate questo: la misericordia è il cuore del Vangelo! È la buona notizia che Dio ci ama, che ama sempre l’uomo peccatore, e con questo amore lo attira a sé e lo invita alla conversione. Non dimentichiamo che i fedeli fanno spesso fatica ad accostarsi al Sacramento, sia per ragioni pratiche, sia per la naturale difficoltà di confessare ad un altro uomo i propri peccati. Per questa ragione occorre lavorare molto su noi stessi, sulla nostra umanità, per non essere mai di ostacolo ma sempre favorire l’avvicinarsi alla misericordia e al perdono. Ma, tante volte capita che una persona viene e dice: “Non mi confesso da tanti anni, ho avuto questo problema, ho lasciato la Confessione perché ho trovato un sacerdote e mi ha detto questo”, e si vede l’imprudenza, la mancanza di amore pastorale, in quello che racconta la persona. E si allontanano, per una cattiva esperienza nella Confessione. Se c’è questo atteggiamento di padre, che viene dalla bontà di Dio, questa cosa non succederà mai.
E bisogna guardarsi dai due estremi opposti: il rigorismo e il lassismo. Nessuno dei due fa bene, perché in realtà non si fanno carico della persona del penitente. Invece la misericordia ascolta veramente con il cuore di Dio e vuole accompagnare l’anima nel cammino della riconciliazione. La Confessione non è un tribunale di condanna, ma esperienza di perdono e di misericordia!
...Noi sappiamo che il Signore ha voluto fare questo immenso dono alla Chiesa, offrendo ai battezzati la sicurezza del perdono del Padre. E’ questo: è la sicurezza del perdono del Padre. Per questo è molto importante che, in tutte le diocesi e nelle comunità parrocchiali, si curi particolarmente la celebrazione di questo Sacramento di perdono e di salvezza. E’ bene che in ogni parrocchia i fedeli sappiano quando possono trovare i sacerdoti disponibili: quando c’è la fedeltà, i frutti si vedono. Questo vale in modo particolare per le chiese affidate alle Comunità religiose, che possono assicurare una presenza costante di confessori.
Il Papa è molto chiaro: presenza costante di confessori nelle chiese dei religiosi, e che i fedeli delle parrocchie sappiano gli orari in cui trovare i propri sacerdoti per la confessione. Questo è anche stabilito dal Diritto Canonico, visto che l'accessibilità al sacramento della penitenza è uno dei più importanti diritti da tutelare tra i cattolici!
Una domanda: dopo gli orari delle messe, certamente esposti nella chiesa che frequenti, c'è anche l'orario delle confessioni? Se non c'è ricorda al sacerdote le parole di Papa Francesco..."E’ bene che in ogni parrocchia i fedeli sappiano quando possono trovare i sacerdoti disponibili: quando c’è la fedeltà, i frutti si vedono".
un esempio parrocchiale positivo

3 commenti:

Ben ha detto...

E' sempre più difficile confessarsi, specie se non si possiede un'automobile...
Capisco che i sacerdoti sono sempre di meno, ma se si facessero trovare in chiesa ad orari prefissati, almeno ogni tanto, sarebbe un aiuto. E poi aiuterebbe anche il richiamare i fedeli all'importanza della confessione, cosa che non avviene quasi mai. Certo, se i richiami non sono accompagnati da un minimo di presenza nei confessionali, non servono a molto.

sergio ha detto...

Da noi l 'orario è il venerdì dalle 16 alle 18. Oppure riconciliazione comunitaria ogni tanto in una parrocchia qui, in una là, ci si sposta a pecorone e ci si mette nel mucchio con un'altra comunità. Ma non sarebbe meglio abolire del tutto la confessione e sostituirla con un confiteor personale e sentito?

luna69 ha detto...

Oggi a me il sacerdote non ha voluto confessarlo perché mi ha detto che era stanco. È mancavano ancora 40 minuti all'inizio della messa

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