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lunedì 20 febbraio 2012

Le orazioni quaresimali "super populum": una novità antichissima

La preghiera di benedizione sul popolo al termine della Messa nel tempo di Quaresima
Per la rubrica: "i segreti del Messale", propongo oggi di fare attenzione a una delle "novità" della III edizione tipica del Messale Romano di Paolo VI, cioè il ripristino al proprio posto delle "orationes super populum" (le "preghiere di benedizione sul popolo", che fin da tempi antichissimi concludevano le celebrazioni eucaristiche del tempo di Quaresima nel rito Romano). Si tratta di una bella "novità", ripresa dalle edizioni antiche del Messale, molto più antiche del Messale Tridentino (in cui - comunque - queste orazioni non mancano!).
Così diceva mons. Tamburrino, ormai dieci anni or sono, nel presentare l'editio typica III che - a tutt'oggi - abbiamo solo in latino e non ancora in lingua italiana (ma la speranza non muore...):
Un altro elemento che caratterizza la nuova "editio" è il ripristino delle orationes super populum in tutto il tempo quaresimale, che arricchiscono la forma consueta di benedizione, prima della dimissione del popolo di Dio. In questo caso si può costatare il senso della traditio del nuovo Messale, che non disprezza nessuna precedente forma liturgica autenticamente romana, perché una gran parte di tali orationes super populum sono riprese dal Messale del 1962 e altre dagli eccelsi formulari dei Sacramentari antichi.
Ma noi Italiani siamo fortunati. In una delle appendici al Messale Romano che tutti i sacerdoti hanno nelle loro sacrestie, ed esattamente da pag. 446 a pag. 450, solo elencate ben 25 orazioni di benedizione sul popolo, molte delle quali sono riprese dalle corrispondenti preghiere antiche, oggi felicemente ripristinate al loro posto.
Certo, la traduzione è abbastanza "larga" per parecchie di queste preghiere, ma nonostante tutto sono molto belle e significative... e da usare!
Sono facoltative, ovviamente, perciò possono essere usate da sacerdoti che desiderano sottolineare il tempo quaresimale con una particolare benedizione quotidiana, anche domenicale, dei loro fedeli, che si trovano a dover lottare maggiormente - in questo periodo - contro le insidie del demonio, del peccato e della carne.
Per questo, dice Jungmann, il grande esperto dei riti liturgici, le preghiere super populum erano così importanti e richieste, e collocate al termine della messa, sulla soglia del tornare nel mondo per la buona battaglia quotidiana per conservare i propositi penitenziali e vincere contro le insidie dell'Avversario.

Sappiamo che al tempo di Papa Gregorio Magno (+604) le preghiere "super populum" erano già ristrette al tempo di Quaresima ed erano estremamente importanti per quanti NON RICEVEVANO la comunione, cioè per coloro che - temporaneamente in Quaresima oppure per un più lungo periodo di vari anni - appartenevano all'ordo poenitentium, che potremmo tradurre oggi con "gruppo parrocchiale dei penitenti", cioè di quelle persone che pubblicamente facevano penitenza dopo aver ricevuto le ceneri.

Nell'attuale Messale italiano, l'unica "preghiera sul popolo" sopravvissuta al suo proprio posto è quella del Venerdì Santo.
Comunque, nell'appendice di cui sopra, abbiamo la preghiera num 7 che è quella propria del Lunedì della I sett. di Quaresima; la num 5 per il Sabato della I sett.; la num 2 presa per il mercoledì della II sett.; e la num 16 per il martedì della III sett., mentre la 9 è per il venerdì e la 13 per il sabato della stessa III sett.
Preghiere proprie delle domeniche sono la num. 10, che è quella della Quinta Domenica di Quaresima, e soprattutto la num. 17 che è la preghiera di benedizione propria e appropriatissima da dire al termine della messa della Domenica delle Palme:
"Guarda con amore, Padre, questa tua famiglia, per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei nemici e a subire il supplizio della croce. Per Cristo nostro Signore. Amen"
A parte le corrispondenze puntuali, e ce ne sono altre, ciascuna delle 25 preghiere può essere scelta a seconda della giornata e della situazione per benedire il popolo, in particolar modo alla domenica, ma meglio tutti i santi giorni quaresimali.

Ottimamente si possono impiegare  la numero 4 o la 21 per l'inizio della Quaresima il Mercoledì delle Ceneri (leggi qui il post fatto a suo tempo)
num. 4:
Sostieni il tuo popolo, Signore, con la santa benedizione: donagli vittoria sul male e compi i suoi desideri di bene. Per Cristo nostro Signore.

num 21, adattissima alla Prima Domenica di Quaresima:
Rinnova i tuoi fedeli, Signore, perché trasformati dall'azione del tuo Spirito, vincano le suggestioni del male e gustino la soavità del tuo amore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quando uscirà, secondo lei, la terza edizione del Messale, dobbiamo aspettare il dicembre 2016 (prossimo anno A) o è possibile che venga approvato anche nell'anno B o C ? Dato il ritardo della pubblicazione la gente inizia a pensare che la CEI abbia fatto un casotto!!!

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