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domenica 14 febbraio 2010

Rubrica. Consigli ai predicatori.

Scrive san Tommaso D'Aquino:
"Le prediche brevi
tornano molto gradite,
perché se sono buone
si ascoltano molto volentieri,
se sono cattive
risultano meno pesanti" 
Super Epist. Ad Hebraeos lectura, cap XIII, lec. III, n. 772, p.506 in Super Epistolas S. Pauli Lectura, Marietti, Torino-Roma 1953.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

chissà, forse riconsiderando la sua vocazione, potrebbe accorgersi di essere più adatto all'Ordine Domenicano.
Ci rifletta su.

A.R. ha detto...

Allo spiritoso anonimo delle 21.55, evidentemente un tantino digiuno della vocazione francescana, ricordo il cap IX della Regola di San Francesco:

CAPITOLO IX: DEI PREDICATORI
....
Ammonisco anche ed esorto gli stessi frati che, nella loro predicazione, le loro parole siano ponderate e caste, a utilità e a edificazione del popolo, annunciando ai fedeli i vizi e le virtù, la pena e la gloria con brevità di discorso, poiché il Signore sulla terra parlò con parole brevi.

Francescani e Domenicani sono ordini fratelli, non per niente ciascuno dei due parla del fondatore dell'altro Ordine chiamandolo "Padre".

E mi fermo qui.

Marco ha detto...

Se l'è proprio presa!
A mio modesto avviso però l'anonimo forse voleva semplicemente scherzare o forse ancora, sottolineare la sua passione per lo studio.
Posso permettermi, fraternamente e scherzosamente?
Lo faccio: forse quanto a permalosità è più domenicano che francescano.
fr. A.R. i miei cordiali e fraterni saluti, sperando di averle donato un sorriso col mio commento.

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