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martedì 8 luglio 2008

Via libera alle vescovesse nella chiesa d'Inghilterra

lacrime al sinodo generale per il voto sulle donne vescovoIeri sera il Sinodo Generale della Chiesa anglicana d'Inghilterra ha votato a maggioranza nelle sue tre camere (laici, basso clero, vescovi) la mozione che dà il via libera alla ordinazione episcopale delle donne, senza concedere alcuna struttura ecclesiale di riparo per preti e fedeli che, in coscienza, non sono in grado di accettare il ministero delle donne. Lacrime da parte di molti partecipanti, che non vedono ormai più posto per loro nella Chiesa di Stato inglese, una delle più "elastiche" in materia dogmatica e morale, ma che alla fine si è spezzata.
Un duro colpo all'unità interna della Chiesa d'Inghilterra che sceglie così la linea liberal più spinta, raccomandando solo un "codice volontario" a livello nazionale, per proteggere gli obiettori. Un po' poco, ma ecclesiologicamente parlando, il massimo che ci si poteva realisticamente aspettare.

La Santa Sede in mattinata ha reagito con un comunicato in cui si dichiara:
''Abbiamo appreso con dispiacere la notizia del voto della Chiesa d'Inghilterra che apre la strada all'introduzione della legislazione che portera' all'ordinazione di donne vescovo''. Tale decisione "significa uno strappo alla tradizione apostolica mantenuta da tutte le Chiese del primo millennio, ed è perciò un ulteriore ostacolo per la riconciliazione tra la Chiesa cattolica e la Chiesa d'Inghilterra'', aggiunge il testo.

La mozione votata è la seguente
Il Sinodo Generale
(a) afferma che la volontà della sua maggioranza è per l'ammissione delle donne all'episcopato;
(b) afferma che siano disponbili delle speciali disposizioni, all'interno delle esistenti strutture della Chiesa d'Inghilterta, per quanti non fossero in grado - per convizione teologica - di ricevere il ministero delle donne come preti e vescovi ;
(c) afferma che queste disposizioni dovranno essere contenute in un "codice di comportanento nazionale" (statutory national code of practice) a cui tutti gli interessati dovranno far riferimento; e
(d) istituisce un gruppo di lavoro legislativo, a consiglio della Camera dei vescovi, per completare conformemente questo lavoro, inclusa la preparazione della prima bozza del codice di comportamento, cosicchè il Comitato d'Affari possa programmare una prima considerazione della bozza legislativa per la sessione di Febbraio 2009.

I voti nelle tre camere (Houses) sono stati:
House dei Vescovi - A favore 28, contrari 12, astenuti 1
House del Clero - A favore 124, contrari 44, astenuti 4
House dei Laici - A favore 111, contrari 68, astenuti 2

Qui i dibattiti in audio e i documenti originali inglesi:
http://www.cofe.anglican.org/news/gsjul080707.html

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