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Riprendo e infarcisco di commenti l'articolo di presentazione del libro apparso su ZENIT.
Il Cardinale Biffi si chiede perché l’ortodossia fa più notizia dell’eresia
di Antonio Gaspari
ROMA, martedì, 24 febbraio 2009 (ZENIT.org).- Chi è il cattolico adulto? Qual è il compito dei pastori? Chi sono e quale ruolo svolgono i componenti del gregge? Perché non ci sono donne sacerdote? Perché la Chiesa ha un solo capo? E perché gli si deve obbedienza?
A queste ed altre domande risponde il Cardinale Giacomo Biffi con il libro “Pecore e pastori. Riflessioni sul gregge di Cristo”, pubblicato dalla Cantagalli (256 pagine, 13,80 Euro).
Il libro, il cui titolo sembrerebbe destinato solo al clero, è anche una schietta e brillante riflessione sui fondamenti e sui compiti della Chiesa, su quel popolo di Dio che il porporato indica come “gregge di Cristo”.
Scrive l’Arcivescovo emerito di Bologna: “Una delle cose che mi impressionano di più è che al giorno d’oggi non è più l’eresia, ma è l’ortodossia a fare notizia” [di questo ce ne siamo tutti resi conto, soprattutto quanto si accusano vescovi eletti di essere "troppo ortodossi"], ed in questo libro il Cardinale Biffi parla chiaro, sgonfia i luoghi comuni, cancella i sofismi ed i condizionamenti del “politically correct” [in ossequio a Nostro Signore, che in questo caso era molto "scorrect" e non guardava in faccia a nessuno, ricordate Lc 20,21? «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verità la via di Dio».].
Circa l’accondiscendenza con cui alcuni si piegano ai condizionamenti del “politically correct” il Cardinale Biffi sostiene: “Talvolta in qualche settore del mondo cattolico si giunge persino a pensare che debba essere la divina Rivelazione ad adattarsi alla mentalità corrente per riuscire ‘credibile’, e non piuttosto che si debba ‘convertire’ la mentalità corrente alla luce che ci è data dall’alto. Eppure si dovrebbe riflettere sul fatto che ‘conversione’ non ‘adattamento’ è parola evangelica”. [Eminenza quanto è vero! Si parla sempre di inculturazione, cosa buonissima e necessaria, ma troppo poco di sua sorella maggiore l'evangelizzazione delle culture di cui parlò il Concilio Vaticano II e tanto tanto anche il buon Papa Giovanni Paolo II. A proposito: l'inculturazione sta all'evangelizzazione delle culture come l'Incarnazione sta alla Risurrezione. Non c'è l'una senza l'altra. E la prima è in vista della seconda. Ma ne parleremo ancora].
Del resto, continua il porporato, “la prima frase che Gesù pronuncia inaugurando il suo apostolato non è: ‘Il mondo va bene così come va; adattatevi al mondo e siate credibili alle orecchie di chi non crede’ ma è: ‘Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”.
Sul ruolo del pastore l’Arcivescovo emerito di Bologna rileva che “tra i gravi problemi della cristianità non c' è solo la scarsità dei pastori, c' è anche la difficoltà dei cristiani a riconoscersi evangelicamente pecore” e aggiunge “il pastore condivide la vita del gregge”, ma ne è soprattutto “il capo e il condottiero”, perché i sacerdoti “non devono seguire le pecore nei loro sbandamenti, ma guidarle con mano ferma”. E pazienza se questa autorità “sarà vista ovviamente come un’autorità che si fonda su sé stessa, e sarà classificata come antidemocratica”.
A proposito di coloro che si sono autodefiniti “cattolici adulti” scrive il porporato: “Se qualcuno manifesta ad alta voce di voler essere considerato ‘adulto’ nella Chiesa, l’intenzione ci sembra legittima e persino encomiabile, purché egli rimanga convinto che, secondo il Vangelo, chi dentro di sé non diventa come un bambino non entrerà nel Regno dei cieli”. [da applauso. Anche perchè, come frate minore, è volere del Santo Fondatore che rimaniamo tutti piccoli]
In un capitoletto titolato “Ladri e Lupi” il Cardinale Biffi scrive: “Gesù ci mette in guardia da una visione troppo idilliaca, da un’idea arcaicamente serena della vita pastorale, e ci ricorda che esistono, e sono sempre attive, le forze del male”.
“Le sue pecore – continua l’Arcivescovo emerito di Bologna – non devono dimenticare che esistono i ladri ed esistono i lupi. Anzi ci dice senza mezzi termini che il suo gregge vive in mezzo ai lupi i quali tentano sempre di rapire e disperdere gli agnelli di Dio”. [eh sì, non c'è da scandalizzarsi di questo, purtroppo è ben anticipato negli scritti del Nuovo Testamento. Ma molti non fanno mai Lectio Divina su quelle pagine un po' durette....]
“Questi lupi non sono solo esterni al gregge – precisa il porporato –. Si possono trovare anche tra noi in veste di pecore. A questo proposito san Paolo non esita a parlare in termini espliciti di falsi apostoli, lavoratori fraudolenti che si mascherano da apostoli di Cristo” e aggiunge: “Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce”. [Eminenza! Non crederà ancora al Demonio? :-)) ]
Su coloro che sparlano della Chiesa, Biffi afferma: “E’ psicologicamente impossibile continuare ad amare una donna, quando se ne vede e se ne sottolinea solo la bruttezza, la meschinità, la natura malvagia. Un prete che si accanisce a parlar male della Chiesa – non diciamo a parlar male degli ‘uomini di chiesa’, che qualche volta è doveroso – farà molta fatica a restarle fedele”. [Questo è un passaggio molto bello e delicato. La spiritualità sponsale del sacerdote latino è in grande crisi. Ma se i preti sono celibi, è appunto perchè, come i loro vescovi, scelgono la chiesa quale sposa carissima, imitando il Salvatore che ha dato se stesso per lei.]
Il Cardinale che predicò gli Esercizi Spirituali quaresimali alla Curia romana e a Papa Benedetto XVI nel marzo del 2007 sostiene che “è in atto oggi una violenta e sistematica aggressione alla Chiesa, che si esprime e si rifinisce quotidianamente in qualche nuovo atto di ostilità; ed è stupefacente che la cristianità – almeno quella loquacior (quella che più parla e più fa parlare di se) - non mostra di rendersene conto in misura adeguata”. [Ce ne siamo accorti, e - non saremmo la pars della chiesa più ascoltata, ma certamente siamo LOQUACI, non è vero amici bloggers cattolici?]
Forte è la Critica del cardinale Biffi nei confronti dell’invasione sessuale: “La nostra epoca – ha scritto il porporato - è dominata e afflitta da una specie di pansessualismo. Il sesso è continuamente chiamato in causa: non solo negli enunciati sociali e psicologici, non solo nelle molteplici espressioni di arte e di cultura, non solo negli spettacoli e negli intrattenimenti; persino nei messaggi pubblicitari non si può fare a meno di evocarlo e di alludervi”. [Vabbè, questa non è una gran novità. Ma l'eminente bolognese è sensibile a queste cose. Anche questo discorso non si può risolvere in tre righe. Il problema maggiore, come mostra nella frase seguente, è che l'effetto trascinamento è forte e la cultura dominante fa sentire diversa e colpevole la minoranza]
“Abbiamo talvolta l’impressione di essere condizionati e intrigati da una misteriosa accolta di maniaci che impongono a tutti una loro degenerazione mentale – continua –. Sono gli stessi che non mancano mai di definire bigotti e bacchettoni quanti non si lasciano convincere dalle loro elevate argomentazioni”.
“Bisogna che ci decidiamo – conclude il Cardinale Biffi – o stiamo col ‘mondo’ che ci intima di essere ‘politicamente corretti’, o, senza preoccuparci affatto di essere ‘politicamente corretti’, stiamo col nostro Maestro e Salvatore". [Grande conclusione che ci apre alla meditazione quaresimale. Con chi vogliamo stare: con Gesù o con Satana (ops... ancora! Mi è sfuggito, scusate, non lo dirò più. :-)))) ]
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1 commento:
E' un libro che mi piacerebbe leggere, data l'eminenza dell'autore.
Però, e qui voglio rifarmi al tema del "politicamente corretto" mi sorge una domanda che può darsi sia "poco corretta" ma credo attinente. Mi auguro ne venga inteso il senso, e non venga bollato come "avaro" o altro.
Mi chiedo: un pastore come Biffi, si rivolge al "gregge universale", ma non tutti hanno la possibilità di spendere quella cifra (specie in questo periodo). Perchè non farlo in formato elettronico e distribuirlo gratuitamente?
Scopo del libro dovrebbe essere quello di fornire una guida al "gregge". Magari sensibilizzando chi lo scarica, a donare qualcosa alla parrocchia.
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