L'anno sacerdotale ci porta un'altra sorpresa. Vengono dalla Francia sono due preti e un seminarista della diocesi di Gap, e prendendo a modello il gruppo irlandese "The Priests", si sono messi anche loro ad incidere CD, non solo per "lanciare il loro messaggio in musica", ma anche per raggranellare qualche soldino per aprire una scuola in missione e riparare qualche chiesa in patria. Il tutto benedetto dal loro vescovo, Di Falco, che li appoggia e compare anche in un videoclip del loro album "Spiritus Dei". Dopo un solo mese dall'uscita del loro primo disco avevano già venduto 100.000 copie: l'ANSA scriveva "enorme successo" per questo gruppo musicale di preti.
La particolarità di questi sacerdoti cantanti, rispetto ad un recente e non molto esaltante passato, è che cantano in quanto sacerdoti: sia pre ciò che riguarda i testi, sia per ciò che riguarda la musica, mettendosi consciamente e opportunamente in collegamento con la tradizione della Chiesa e a servizio della diocesi. Il loro intento è quello di offrire nuovamente alla cultura popolare, magari con arrangiamenti e sonorità attualizzate, grandi contenuti scomparsi improvvisamente ed improvvidamente dalle scene. E pare che tutto ciò ripaghi bene e fornisca anche mezzi di sussistenza, oggi necessari più che mai a qualche Chiesa nazionale che non può contare sull'aiuto dello Stato.
In appena un paio di mesi questa loro canzone è stata richiesta, solo su YouTube, da oltre 250mila persone, e non è poco. Se seguite il video, capirete come esso racconta la storia della cattedrale, che dal medioevo ad oggi ha visto il popolo di Dio servito dai suoi sacerdoti, in un flusso di continuità in cui cambiano i vestiti, ma le situazioni delle persone, gioiose o tristi, sono le stesse.
Se poi si pensa che la musica del brano non è affatto originale, ma riprende il tema della Sarabanda di Haendel, dei primi del XVIII sec., il successo è ancor più stupefacente. Senza parlare dell'orrendo LATINO che costituisce la lingua del ritornello del pezzo!!
Domine Deus
ad te confugio
in asperis rebus
lacrimas effundo
infirmitatem
nostram respice
et fac hominem
cum amorem tuum
commiscere.
Tant de blessures
tant de souffrances
et tant de révoltes
tant de pourquoi.
Toi seul apaises
toi seul consoles
toi seul sais répondre
a cet abime au fond de moi.
rit...
Dieu, tiens prends mes larmes
car sous ton regard
ta force devient ma force
pour affronter la vie armé
de ton amour
parce que tu m'aimes
toi qui m'as donné
la foi pour te chanter
et pour la vie
rit...
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