Cerca nel blog (argomenti, singole parole o frasi):

Condividi

lunedì 6 settembre 2010

Preparazioni liturgiche e musicali del viaggio del Papa in Gran Bretagna

Sembra incredibile che anche le cose che il Papa fa da sempre, e che faceva il suo amato e compianto predecessore, per il solo fatto che sia Ratzinger a compierle, scatenino nei giornalisti dietrologie e desideri di attizzare polemiche.
L'ultimo maldestro tentativo (che andrà miseramente a vuoto) lo potevamo leggere ieri sul giornale scozzese The Herald, in un articolo falsamente sensazionalistico a firma di Cate Devine
Vi ho tradotto e commentato la parte che ci interessa, se volete confrontare l'originale lo trovate a questo link:
Didascalia originale insinuante: Buona parte della Messa di Papa Benedetto al Parco Bellahouston di Glasgow, sarà detta nel linguaggio "professorale", il latino. 


Una parte principale della Messa che sarà celebrata da Papa Benedetto al Bellahouston Park di Glasgow il 16 settembre verrà detta in latino, il Vaticano lo conferma.

In un'intervista al The Herald, pubblicata oggi, monsignor Guido Marini, cerimoniere del Papa, rivela che il Canone e il Prefazio [le due cose andrebbero invertite, ma la giornalista scozzese scrive così] – cioè le parti più importanti – verranno recitate nell'antico linguaggio [le messe pontificie fuori d'Italia sono oramai quasi sempre così].

Mons. Marini ha dichiarato: "In tutte le Messe celebrate nel Regno Unito, il Prefazio e il Canone saranno detti in latino. Ciò che il Santo Padre vuol significare, utilizzando il latino, è sottolineare l'universalità della fede e la continuità della Chiesa " [mi pare semplice e chiaro].

Il Canone è la parte più significativa della Messa in quanto sia precede che segue la consacrazione [la giornalista sta cercando  di spiegare, in questo modo buffo, che cosa sia il Canone, cioè la preghiera Eucaristica che, in realtà, contiene le parole della consacrazione]. Il Canone verrà recitato in una traduzione latina della moderna liturgia inglese [Qui la giornalista supera se stessa: invece di dire che il canone verrà recitato nell’originale latino da cui viene la traduzione, è convinta che il Papa farà una apposita traduzione in latino della moderna liturgia inglese!], e sarà considerato come un segno del desiderio di Benedetto XVI di tornare alla solennità della liturgia tradizionale [Marini ha detto che è un segno di universalità e di continuità, ma la giornalista non ascolta e va per la sua strada, insinuando pensieri e considerazioni di non si sa chi.].

Mons. Marini ha inoltre rivelato che una nuova traduzione inglese della Messa [sorpresa inaudita! Anche i sassi ormai sanno che si tratta della traduzione della III edizione del Messale Romano di Paolo VI], la quale sarà introdotta in uso il prossimo anno, sarà più aderente all'originale latino usato dalla Chiesa per 1500 anni prima del Concilio Vaticano II degli anni ’60 [ancora uno svarione: non c’entra nulla il messale antico, la nuova traduzione è dei testi nati dopo il Concilio, addirittura rivisti e pubblicati nel 2000!!!!].
Parti di questa nuova traduzione saranno usate a Bellahouston per la prima volta.

Ma la mossa non raggiunge il punto di un ritorno pieno e incondizionato al vecchio rito tridentino pre-Concilio Vaticano II, sostenuto da papa Benedetto, ritorno che pur resta controverso [Capito? Il Papa vorrebbe solo la messa in latino, però avrebbe approvato una traduzione inglese dell'antico messale, non riuscendo subito nel suo intento occulto di "tornare indietro"!]. Già in precedenza quest’anno la notizia della visita papale nel Regno Unito aveva acceso il dibattito circa l'unità della Chiesa in Scozia, siccome era stato sostenuto che alcuni vescovi scozzesi si opponessero al ritorno alla vecchia liturgia pre-anni-’70 [ecco ancora la solita solfa...].

Ieri Padre Stephen Dunn, parroco della chiesa del Sacro Cuore in Bridgeton, ha commentato la notizia, dicendo che ha intenzione di sposate la suo regolare Messa in latino dal lunedi sera al martedì alle ore 10 a partire da questa settimana. "Sto facendo questo [la messa in latino, non lo spostamento, ovviamente] perché è in conformità con i desideri del Santo Padre, "ha detto. "Sono lieto che il Santo Padre stia nuovamente utilizzando il latino liturgico. Il suo uso non è mai stato vietato, ma è stato scoraggiato".

Ma il compositore scozzese James MacMillan, che ha musicato le parti della nuova versione in inglese per la Messa a Bellahouston, ha escluso qualunque idea polemica.

"Il Vaticano II non ha mai inteso eliminare la messa in latino," ha affermato. "Contrariamente a quanto alcuni attivisti stanno cercando di far credere, né il latino né la musica corale sono mai stati vietati".  [MacMillan Si riferisce alle aggressive polemiche di chi continua a sostenere che tutti devono cantare tutto, e i cori dovrebbero solo essere guida all’assemblea, quando invece, tradizionalmente, hanno delle parti proprie, che non sono da far cantare all’assemblea (vedi i canti del Proprio)].

Ronnie Convery, portavoce dell'Arcidiocesi di Glasgow, ha dichiarato: "E' possibile che la liturgia latina a Bellahouston risvegli un rinnovato interesse per le forme tradizionali della musica di Chiesa. Siamo completamente a nostro agio a questo proposito, e diamo il nostro sostegno”.

C'è da sapere che in buona parte delle pur poche chiese cattoliche scozzesi, almeno una volta al mese, si celebra la messa di Paolo VI in latino (nelle cattedrali ogni domenica). Cosa che in Italia è ancora impensabile (sebbene richiesto esplicitamente dal Concilio Vaticano II, non DOPO, ma nella Costituzione Sacrosanctum Concilium). La confusione che la giornalista fa per la sola locuzione "messa in latino" è significativa. La lingua della tradizione è spesso e volentieri identificata con una sola delle due forme del rito romano, e addirittura sembra fuori luogo celebrare la Messa "moderna" secondo la sua edizione universale e originale. Eppure gli stessi che gridano all'oltraggio quando sentono la Messa di Paolo VI in latino, sono gli stessi che si battono perchè i film stranieri conservino la loro lingua con i sottotitoli tradotti, perchè l'originale deve sempre avere il primo posto... Anche il Concilio pensava così. Però l'originale della Messa, pur con libretti "sottotitolati", siamo ancora ben lontani dal trovarlo nei nostri cinema, pardon.. nelle nostre chiese.

Nessun commento:

LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online