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sabato 7 gennaio 2012

Giovani sacerdoti, difficoltà con il latino e desiderio di imparare la forma extraordinaria del Rito Romano

Mi scrive un giovane prete: "Caro padre... sono Don... sacerdote da tre anni... Da qualche tempo seguo il suo blog e mi sono interessato alla celebrazione della Messa tridentina. Devo confessare che purtroppo mi è molto difficile capire le rubriche e le lunghe spiegazioni del messale in latino. Non ho studiato tanto questa lingua in seminario... Pronunciare e capire le parti della Messa è meno difficoltoso, mi sembra invece molto complicato seguire tutte le prescrizioni del rito. Non è che conosce dei testi che spiegano in italiano che cosa deve fare il sacerdote?...."

Da una parte è consolante che giovanissimi confratelli nel sacerdozio si interessino alla Forma straordinaria del Rito Romano (non chiamiamola "Messa tridentina" come fanno gli americani!!).
Dall'altra parte mi rendo sempre più conto di quanto abbia ragione Benedetto XVI nel parlare di "sacerdos idoneus" nei documenti che ha emanato o fatto emanare sulla questione (cioè Summorum Pontificum e Universae Ecclesiae). C'è bisogno di formazione in tutta la vita sacerdotale, ovviamente, in particolare in quella che viene chiamata "ars celebrandi". L'apprendere a celebrare la liturgia antica insegna ai sacerdoti anche a celebrare meglio la liturgia nuova. Con più calma, con gesti misurati e composti e non "di testa propria", con la necessaria attenzione a quello che si dice e quello che si fa.
La celebrazione nella forma straordinaria ha quindi - come minimo - un alto valore educativo per il presbitero, perché è molto esigente e chiede di essere conosciuta bene. Inoltre la lingua latina costringe, intanto, a ripassare la lingua della Chiesa occidentale, e poi a leggere prima di ogni celebrazione almeno tutto il Proprio della Messa del giorno, sia le letture che le orazioni, per poterle capire e leggere con senso (si dovrebbe fare anche se si celebra in italiano, ma quanti - con la scusa del tempo - lo fanno davvero?).
E veniamo alla domanda del nostro Don. Sì, ci sono parecchie risorse, anche in Internet, per studiare la celebrazione della Messa in forma straordinaria. 
Per la particolare necessità espressa, posso segnalare il sussidio composto recentemente (novembre 2011) dal carmelitano p. Giorgio Maria Faré Apprendere la celebrazione della  "Messa Bassa".  E' un utile compendio riassuntivo delle parole, pronuncia, posizione e movimenti del celebrante nella Messa letta (detta anche "Messa Bassa"), secondo le norme del Messale Romano del 1962. Molto preciso e dettagliato, risponde ad ogni dubbio.
A qualcuno potrà parere eccessivamente "rubricistico". Bisogna tuttavia tener conto che la mens del rito romano tradizionale non è una rigidità formalistica fine a se stessa, ma una fedeltà all'uniforme esecuzione dei riti e delle preghiere, in modo che l'attenzione dei fedeli non sia distratta da "novità" o "individuali peculiarità" di questo o quel prete, ma abbia la possibilità di concentrarsi esclusivamente sulla ripresentazione sacramentale dei Misteri di Cristo e sul loro significato. Sono il rito e le preci a dover "parlare", non la personalità più o meno dotata del sacerdote.

Non sottovaluterei, poi, per un ripasso visivo, anche gli utili video che si trovano su Maranatha.it

Se - comunque - si ha la possibilità di imparare da un altro sacerdote, magari anziano, e di lasciarsi istruire e correggere da lui, questa rimane certo la migliore opzione.

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