E' uscito oggi dalle papali stamperie liturgiche il tradizionale libretto per la Domenica delle Palme, la prima che viene presieduta dal nuovo Papa.
A questo link potete scaricare il testo completo della celebrazione 2013, mentre a quest'altro collegamento troverete la celebrazione 2012, l'ultima di Papa Benedetto XVI.
Che cosa si può notare? Che le due celebrazioni sono praticamente identiche (eccezion fatta per le letture che variano a seconda dell'anno A,B e C). Continuità in tutto. La Messa, per la maggior parte, sarà celebrata come al solito in italiano, a parte la preghiera eucaristica. L'ordinario della Messa è lo stesso del passato: lo schema XVII del Kyriale, per le domeniche di Avvento e Quaresima. Quest'anno è previsto, in più, il canto del Kyrie prima della colletta. Anche il proprio della Messa è lo stesso, con gli stessi canti e antifone. Il meraviglioso graduale trova il suo posto invece dell'acclamazione al vangelo sia nell'una celebrazione che nell'altra...
Quasi tutto è identico. Quasi. Ciò che salta all'occhio è che sono sparite le parti in canto del celebrante: le risposte ai dialoghi del prefazio o della benedizione non sono provvisti di note. Questo significa che il Papa, a differenza dei suoi predecessori, continuerà a non cantare. Differenza di formazione o di impostazione musicale (stonato?), non sappiamo. Comunque anche se il Papa non canta, questo non vuol dire che i sacerdoti debbano imitarlo, anzi devono "supplirlo". Mi raccomando, non iniziamo a trarre indicazioni teologiche "di rottura" anche dai semplici limiti umani o dallo "stile" di ciascuno. Un conto è lo "stile", un conto la "sostanza".
Come anticipo e utile esemplificazione di nuovo unito all'antico, vi propongo l'antifona Pueri hebraeorum con i versetti del salmo cantati in italiano (Frisina) durante l'avvio della processione delle Palme del 2011. Un bell'esempio da riprendere possibilmente anche nelle parrocchie:
Qui l'edizione 2012 dello stesso canto
I bambini ebrei, portando rami d'ulivo, andavano incontro al Signore
e acclamavano a gran voce: Osanna nell'alto dei cieli.
2 commenti:
Non so se davvero si possa sostenere fino in fondo che "un conto è lo 'stile', un conto la 'sostanza' ", tanto profondamente uno stile può plasmare, nel tempo, anche la più refrattaria "sostanza", e tanto evidente è il fatto che ogni "sostanza" si manifesta, inevitabilmente, con il suo inconfondibile e particolarissimo stile.
E, tuttavia, anche per le parole che Papa Francesco ha pronunciato questa mattina nell' Udienza al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, si potrebbe cominciare a dire che, sì, "...he may have a different style than Benedict XVI, but on substance, he's cut from much the same cloth.":
così ha commentato John L.Allen su NCR (National Catholic Reporter).
fiorenza
Sembra che in realtà papa Franesco faccia fatica a cantare per via dell'operazione che in passato a subito ai polmoni.
Serebbe interessante se ci fossero dei video inq eusti suoi ultimi anni a Buenos Aires per vedere se lì cantava.
Posta un commento