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venerdì 22 marzo 2013

Domenica delle Palme: liturgie papali a confronto

E' uscito oggi dalle papali stamperie liturgiche il tradizionale libretto per la Domenica delle Palme, la prima che viene presieduta dal nuovo Papa. 

Che cosa si può notare? Che le due celebrazioni sono praticamente identiche (eccezion fatta per le letture che variano a seconda dell'anno A,B e C). Continuità in tutto. La Messa, per la maggior parte, sarà celebrata come al solito in italiano, a parte la preghiera eucaristica. L'ordinario della Messa è lo stesso del passato: lo schema XVII del Kyriale, per le domeniche di Avvento e Quaresima. Quest'anno è previsto, in più, il canto del Kyrie prima della colletta. Anche il proprio della Messa è lo stesso, con gli stessi canti e antifone. Il meraviglioso graduale trova il suo posto invece dell'acclamazione al vangelo sia nell'una celebrazione che nell'altra...
Quasi tutto è identico. Quasi. Ciò che salta all'occhio è che sono sparite le parti in canto del celebrante: le risposte ai dialoghi del prefazio o della benedizione non sono provvisti di note. Questo significa che il Papa, a differenza dei suoi predecessori, continuerà a non cantare. Differenza di formazione o di impostazione musicale (stonato?), non sappiamo. Comunque anche se il Papa non canta, questo non vuol dire che i sacerdoti debbano imitarlo, anzi devono "supplirlo". Mi raccomando, non iniziamo a trarre indicazioni teologiche "di rottura" anche dai semplici limiti umani o dallo "stile" di ciascuno. Un conto è lo "stile", un conto la "sostanza". 

Come anticipo e utile esemplificazione di nuovo unito all'antico, vi propongo l'antifona Pueri hebraeorum con i versetti del salmo cantati in italiano (Frisina) durante l'avvio della processione delle Palme del 2011. Un bell'esempio da riprendere possibilmente anche nelle parrocchie:

Qui l'edizione 2012 dello stesso canto

I bambini ebrei, portando rami d'ulivo, andavano incontro al Signore
e acclamavano a gran voce: Osanna nell'alto dei cieli.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so se davvero si possa sostenere fino in fondo che "un conto è lo 'stile', un conto la 'sostanza' ", tanto profondamente uno stile può plasmare, nel tempo, anche la più refrattaria "sostanza", e tanto evidente è il fatto che ogni "sostanza" si manifesta, inevitabilmente, con il suo inconfondibile e particolarissimo stile.
E, tuttavia, anche per le parole che Papa Francesco ha pronunciato questa mattina nell' Udienza al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, si potrebbe cominciare a dire che, sì, "...he may have a different style than Benedict XVI, but on substance, he's cut from much the same cloth.":
così ha commentato John L.Allen su NCR (National Catholic Reporter).
fiorenza

Ale ha detto...

Sembra che in realtà papa Franesco faccia fatica a cantare per via dell'operazione che in passato a subito ai polmoni.
Serebbe interessante se ci fossero dei video inq eusti suoi ultimi anni a Buenos Aires per vedere se lì cantava.

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