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venerdì 20 settembre 2013

La stampa laica e il sistematico boicottaggio del magistero di Papa Francesco. Ma la Rete dà accesso alla verità

Ormai ne vediamo tutti i giorni: titoli distorti se il Papa scrive a Scalfari; giornalisti che vedono "aperture" in ogni campo della morale se il Papa concede un'intervista al direttore di Civiltà Cattolica. Ma fin qui uno si può trattenere: lettere private e interviste, di per sè, non sono atti di magistero.
Però oggi Papa Francesco ha fatto un discorso epocale ai medici cattolici (leggilo qui), degno di figurare accanto a quello famosissimo di Pio XII alle ostetriche nel 1951 e i titoli parlano solo del "pensiero" mattutino a Santa Marta su "i soldi corrompono", dove il Papa ha semplicemente ribadito la dottrina tradizionale già presente nella lettera di Paolo a Timoteo che si leggeva nella Messa!
Radio Vaticana riporta ampi stralci della forte allocuzione odierna. Il Papa accusato sordidamente anche ieri di "mettere tra parentesi" i valori "non negoziabili" della vita umana, solo perché ha ricordato che la Chiesa si occupa prima di tutto della salvezza integrale delle persone, oggi è stato talmente esplicito che anche il TG1 ha ritenuto fosse da censurare. Ha "osato" dire che il volto dei bambini abortiti è il volto di Gesù Cristo! Ha osato parlare di "bambini condannati all'aborto"! Ha "osato" dire che:
“Le cose hanno un prezzo e sono vendibili, ma le persone hanno una dignità, valgono più delle cose e non hanno prezzo. Tante volte ci troviamo in situazioni in cui quello che costa di meno è la vita. Per questo l’attenzione alla vita umana nella sua totalità è diventata negli ultimi tempi una vera e propria priorità del Magistero della Chiesa, particolarmente a quella maggiormente indifesa, cioè al disabile, all’ammalato, al nascituro, al bambino, all’anziano, che è la vita più indifesa”.
e subito è scattato il filtro della censura laicista e anticristiana, del "politicamente corretto" che è "cristianamente corrotto" . Finché telefona ai bambini e fustiga i vizi economici dei prelati il Papa trova spazio in prima pagina. Quando invece, con immagini forti e con chiarezza espressiva, attualizza il messaggio evangelico dell'amore alla persona (compresi i nascituri), allora viene silenziato dagli stessi che fino a un momento primo inneggiavano, stoltamente, ai "grandi cambiamenti nella dottrina e nella morale" introdotti dal Papa nuovo.
Uno poi si chiede: come si fa a pensare davvero che un Papa possa affermare cose diverse? Io capisco lo stile, capisco le stole, ma sui bambini abortiti e sugli anziani ammazzati con "dolcezza" non c'è differenza tra un Papa e l'altro. E continua a sembrarmi impossibile che qualcuno creda veramente che ce ne possa essere. Mi sa che davanti alla desolazione di titoli e commenti sul magistero papale (tipo queste corbellerie lette oggi su il Foglio) mi toccherà ricredermi.
Meno male però, che a differenza di un tempo oggi - grazie alla Rete - abbiamo accesso diretto e "in tempo reale" ai discorsi, video, documenti e quant'altro esca dalla viva voce del Santo Padre. Possiamo bypassare i portinai della comunicazione sociale, non dobbiamo aspettare i titoloni: li anticipiamo e - speriamo - pian piano potremo diventare, se non immuni, almeno vaccinati dalla loro deleteria influenza.
Ricordo, per concludere, che il "Capo" dell'attuale Papa (e di tutti i suoi predecessori), cioè Gesù Cristo stesso disse un giorno pressapoco così: Non ve la prendete, se non hanno ascoltato me, non ascolteranno neanche voi (cf Gv 15,20)

2 commenti:

Ubi humilitas, ibi sapientia. ha detto...

Grazie Padre. Penso sia chiaro il dissenso a cui mi riferivo nel mio post, e cioè che certe cose nelle occasioni pubbliche "che contano" il Papa non le ribadiva limpidamente.
Oggi lo ha fatto e, più chiaro di cosi...

Marco ha detto...

Io da anni non leggo piu' alcun articolo, su alcun quotidiano o rivista laico, che riguardi il Papa o la Chiesa. I giornali scrivono solo quello che i loro lettori vogliono leggere, in tutti i campi. E' di moda l'immagine del Papa bonaccione, che abbraccia tutti e che non rompe le scatole con le questioni morali, e i giornali la assecondano, in barba ai fatti. Per fortuna, i fatti - nel senso, in questo caso, delle parole del Papa - restano e si possono verificare senza difficolta'.

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