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venerdì 20 giugno 2008

I neocatecumenali di Padova e la fedeltà ai nuovi statuti

Sera del 19 giugno, la Basilica di Sant'Antonio si riempie di catechisti e altri membri del Cammino Neocatecumenale, i cui statuti approvati sono stati consegnati dal Pontificio Consiglio per i Laici proprio il giorno del Santo, il 13 giugno, (anche se portano la firma ufficiale del giorno di Pentecoste).

Il vicario generale della diocesi di Padova, mons. Paolo Doni, presiede per loro la Santa Messa, concelebrando con una ventina di presbiteri. E' un momento di ringraziamento per l'approvazione da parte della Chiesa, madre benevola ma esigente, e anche il primo banco di prova per la fedeltà (anche liturgica) a questi statuti approvati.

Come testimone dell'evento, devo riconoscere che la fedeltà c'è stata. Non credo che sia un "una tantum" perchè "non siamo solo tra noi"... Direi che, visto l'impegno e i precedenti sforzi, la sufficienza possiamo riconoscerla, ma si può migliorare ancora parecchio, con un tantino di umiltà e di accoglienza della sapienza ecclesiale, che non sbaglia quando "da tutti, sempre e dovunque" propone di credere e di porre in un particolare modo (e non in un altro) i "santi segni".

La comunione è stata distribuita come precisano le lettere inviate a suo tempo dalla congregazione e citate in nota dagli statuti. I testi liturgici (le parti in nero del messale) sono stati rispettati in tutto, un po' meno le rubriche. La mensa quadrata sui cavalletti non si è vista, ma si percepisce ancora come ci sia un grande disagio neocatecumenale ad accostarsi al concetto e alla realtà dell'altare (che i celebranti dovrebbero baciare come simbolo di Cristo...ma i "presbiteri" del cammino si astengono dal farlo). Lodevole comunque l'uso dell'altare, come prescritto, e la sua incensazione. Secondo: il risalto, anche liturgico, alla Parola di Dio - risalto buono e giusto - viene però a porsi in contrasto con la minor sottolineatura dell'eucaristia: non si può portare con il velo omerale il libro delle scritture, se poi non si fa altrettanto con il corpo di Cristo, per il quale il segno del velo omerale è fatto...

Terzo: la comunione in piedi e al posto, per quanto legittimata, ha secondo me un problema assolutamente insuperabile. In tutte le liturgie cristiane (a parte quelle di certe chiese protestanti battiste e metodiste) sono i fedeli che scelgono di accostarsi alla mensa eucaristica per ricevere la comunione. Si dà il caso frequente che persone che partecipano alla Messa, ma non si sentono o non possono ricevere il SS. Sacramento, non ci accostano. Ma se è il sacerdote a portare fila per fila i sacri elementi, consegnandoli a ciascuno che si alza in piedi davanti a tutti, si mettono in un grande imbarazzo i fedeli partecipanti ed eventualmente indisposti alla comunione. Il prete infatti non sa chi di loro desideri o meno accostarsi alla comunione, perciò la offre a tutti e tutti si sentono in dovere di riceverla per non opporre un rifiuto al ministro. Vi potete rendere conto di questo solo quando vedete in atto la celebrazione.

Ritengo che su questo punto liturgico ci sia ancora parecchio da camminare da parte del Cammino. Però dobbiamo anche dire con carità e verità che si cammina sulla via giusta.
Preghiamo e accompagniamo.

Link per leggere gli statuti definitivi: http://www.catechumenium.it/public/file/Statuti%20del%20cammino%20definitivi.doc

6 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Mi sembra un po' approssimativo generalizzare in base ad un'unica esperienza. Ovunque si faccia una celebrazione, come anche in qualsiasi altra realtà, ci sarà sempre qualcuno che fa qualcosa di "sbagliato" secondo il nostro modo di vedere le cose, nel cammino come anche in ogni altra realtà, ecclesiastica o meno.

Anonimo ha detto...

Sul punto terzo che imbarazzo ce a dire di no al prete che ti da la comunione?in ogni caso nelle comunita ce un certo tipo di ambiente e certo che quello di sentirsi in imbarazzo nel dire di no sia l'ultimo dei problemi.Invece di criticare,guarderei alla vivacita e alla presenza attiva dei partecipanti,cosa invece che non avviene in eucarestia comune(ma i segni magari sono rispettati ;) ma la gente scarseggia)

Anonimo ha detto...

Il cammino neocatecumenale è eresia pura, senza libero arbitrio. E' satana presente nella chiesa vestito da laico !! I bambini di 13 anni, iniziati al cammino, non sanno nulla della chiesa e dei sacramenti. Detestano genitori e catechisti perché si sentono obbligati. I catechisti sono peggio dei farisei. Questo cammino o movimento, deve essere estirpato. La chiesa cattolica si sta rovinando con le sue stesse mani !!

Anonimo ha detto...

Ti rispondo un po' tardi,ma l'ho letto solo oggi a distanza di mesi:tu parli di satana presente nella Chiesa???? E tu che parli in questa maniera di chi sei figlio se non dell'accusatore per eccellenza?????Riconosci bene l'opera del Signore presente nella Sua Chiesa, per questo tenti di dividerla;satana significa proprio colui che divide.Torna a Cristo.

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