Negare la Shoah ha giustamente scatenato, in questi giorni, il putiferio mediatico. Ma negare la vita ad un essere umano palesemente vivo, negargli acqua e cibo, questo invece richiede "silenzio e rispetto" - a detta di parecchi fra i nostri illustri politicanti (quelli di loro al governo si muovono adesso, come se non avessero avuto mesi di tempo per far qualcosa). Silenzio e rispetto per che cosa poi? Dobbiamo tacere perchè gridino le pietre? Dobbiamo far tacere la coscienza perchè i malati cronici costano troppo ed è meglio imparare fin d'oggi a eliminare il problema?
Dopo aver ammesso l'aborto, e quella volta senza maschere e ipocrisie, adesso, per spingere ad accettare l'eutanasia attiva, gli stessi politicanti (invecchiati di parecchi lustri) si trasvestono da compassionevoli crocerossine dei malati terminali. Ma Eluana non è malata, è solo handicappata, disabile gravissima, e ha solo bisogno di essere riportata dove è stata accudita e accolta negli ultimi 17 anni.
Aspettiamo e preghiamo, non solo per lei, ma per i suoi carnefici. Perchè così si chiamano quei talebani del liberalismo assoluto, cultura di morte al pari di tante altre ideologie, travestita ipocritamente da amorevole assistenza: assistenza ad una condannata alla pena capitale, senza colpe e senza prove.
2 commenti:
Sarebbe opportuno distinguere la posizione cattolica da quella berlusconiana, per la quale si dovrebbe sempre riscordare il "timeo danaos et dona ferentes".
Mi sembra che il post vada (un po' timidamente, ma forse solo perchè questo non è un blog politico) in questa direzione.
Preghiera.
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