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martedì 28 luglio 2009

L'effetto delle "canzoni di Chiesa" sui giovani di oggi.

Qualcuno ha pensato, giustamente, come mai i più giovani non siano affatto entusiasti della maggior parte delle "canzoni di Chiesa", cioè di quei "canti adatti" o che dovrebbero essere tali, e che si usano regolarmente nel 90% delle sante Messe. Molte di queste canzoni, se guardate con attenzione, portano ormai il segno del tempo! Sono state composte secondo ritmi, melodie e testi in voga più di 30 anni fa. Roba che piace più ai nonni o genitori attempati che ai nipoti. Non vorrei far nomi, fateli pure voi nei commenti...
Sarà un caso se i canti più diffusi e resistenti sono ancor oggi, a livello popolare, i corali di Bach o i salmi del salterio ginevrino (con testi in italiano)?
Vi traduco una vignetta satirica trovata sul blog: www.catholiccartoonblog.blogspot.com

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Innanzitutto, un saluto a te padre!

Personalmente abolirei senza pensarci neanche un momento l'uso della chitarra e tamburelli vari nelle Sante Messe. Ci sono tante canzoni che hanno fatto il loro tempo fra quelle sorte dopo il CVII. La meno malaccio è proprio Symbolum77 che però trovo musicalmente una lagna (e "chiusa" da un punto di vista armonico, è come un uccello che cerca si spiccare il volo ma rimane sempre a terra). Il che ho detto tutto.

Noto con piacere che la chitarra non ha più la fama di qualche decennio fa; i ragazzi d'oggi non la amano più come un tempo e quindi non la imparano a suonare (anzi a strimpellare). Lo si vede anche nelle Messe: almeno qui a Roma noto sempre meno chitarristi alle celebrazioni (nelle Messe feriali non ci sono quasi più).

L'organo è tutt'altra cosa (per inciso io so suonare la chitarra e un pò il piano e vorrei imparare l'organo). I canti gregoriani e corali polifonici sono straordinari e penetrano l'anima (anche se le prime volte che le ascolti non ti sembra ma lavorano come una goccia d'acqua sulla pietra...)

Basemarom.

Anonimo ha detto...

Vorrei sapere se c'e' una racolta del Gregoriano per i propri della Santa Messa ma in Italiano invece del Latino

Grazie in anticipo
Anton

didomauro ha detto...

Vengo da qualche giorno di vacanza nel parco del Pollino. Una delle tappe è stata S.Paolo Albanese, alla scoperta della cultura arbereshe (italo-albanese).

Sono capitato negli ultimi minuti della Divina Liturgia (conservano il rito bizantino), e in poco tempo ero lì a cantare i Kyrie eleison, e gli Amìn. Anche con l'aiuto delle icone, cantare è diventato con molta naturalezza pregare profondamente.

Ho pensato al nostro rito latino, ai nostri canti moderni, che fanno tutto tranne che attirare i giovani, o aiutare la preghiera. Ho capito in un attimo quanto certi canti non siano così adatti ad un rito sacro. Per restare in tema, i giovani oggi deridono i canti generalmente cantati a messa, li trovano semplicemente ridicoli. Forse perché cercano spontaneamente il sacro, e proprio lì trovano il cattivo gusto, e questo è ridicolo.

Dobbiamo valorizzare il sacro, recuperare il senso del sacro. Anche in prospettiva evangelizzatrice. Ci vuole audacia, soprattutto nella formazione, ma non si può più fare a meno di canti che trasmettano meglio il senso del sacro.

Dave Welf Masters ha detto...

"Facciamo festa! Facciamo festa! Questo è il giorno del Signore! Facciamo festa! Facciamo festa! Alleluia alleluia!"

Anonimo ha detto...

Il canto più brutto di tutti è: una notte di sudore ... ma come si può???

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