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martedì 27 luglio 2010

Come sta l'editoria cattolica? Bene, grazie, ma spesso non se ne rende conto.

Tutti sanno che il panorama editoriale italiano non è dei più confortanti. Inoltre la recente abolizione delle tariffe agevolate per stampa periodica e libri hanno dato un duro colpo a tutte le case editrici, comprese quelle religiose. Ma, si potrebbe dire: "mal comune mezzo gaudio", se non fosse che l'editoria cattolica pare andare meglio di quella laica. A sentire le lamentele del settore non parrebbe proprio così. Però c'è chi riporta dati e numeri. Leggiamo e approfondiamo su questo articolo di Cappellini da Il Giornale: 


Santo cielo! Chiese vuote, librerie piene
di Tommy Cappellini

Nonostante la crisi di "immagine" del mondo cattolico, in Italia è boom dei libri a tema religioso. Negli ultimi anni i lettori "credenti" sono aumentati del 26%. Ecco cosa cercano sugli scaffali...
Com’è che il «thriller dell’ortodossia» - per usare un’espressione di Chesterton - non esce mai dalla classifica dei più venduti? Ci riferiamo al fatto che nonostante quasi tutto nel cattolicesimo sia in crisi - dalle vocazioni sacerdotali alla presenza dei fedeli alla messa - paradossalmente l’editoria religiosa non subisce contraccolpi, anzi viaggia a gonfie vele. È quello che si evince dal report Il mercato dell’editoria cattolica e della libreria religiosa 2010, curato da Giovanni Peresson dell’Associazione Italiana Editori. Vi ritroviamo numeri che farebbero invidia a Mondadori, Gems e Rcs messe insieme: negli ultimi due anni i lettori «credenti» o «in ricerca» sono aumentati del 10,1 per cento (negli ultimi dieci anni l’incremento è stato del 25,32 per cento). A questa buona notizia se ne aggiunge un’altra stupefacente: il pubblico dei lettori è progressivamente più giovane: il 52,8 per cento di essi è compreso nella fascia 18-54 anni (erano il 44,2% nel 2000) e questo senza aver ancora calcolato l’imminente ondata «ebook» e il suo probabile effetto traino. Tutto ciò corrisponde a una quota di mercato del 13%, due punti in più rispetto a dieci anni fa, e a un giro di affari di 260 milioni di euro all’anno se comprendiamo le pubblicazioni religiose scolastiche e i DVD, nonché alcune riviste particolari acquistate principalmente su abbonamento, come il Messaggero di Sant’Antonio.

Nei periodi di crisi, anche spirituale, si legge di più, d’accordo, ma quello che esce dal report è un mondo in totale controtendenza rispetto alla vulgata che vuole l’editoria libraria in crisi e il sentimento religioso ai minimi storici. Come si spiega tutto ciò? «Pensi che le cifre - ci dice Giovanni Peresson - sarebbero ancora più alte se si comprendesse anche l’editoria cattolica da edicola, Famiglia cristiana per esempio, radio e tv religiose, nonché il sommerso di quegli enti religiosi che non tengono una contabilità precisa delle loro tirature. La mia spiegazione è che negli ultimi anni è cambiato il concetto di libro religioso. Una volta con questa espressione ci si riferiva alla saggistica teologica, con il suo pubblico di studiosi e specialisti, nonché di credenti, mentre oggi alcune tematiche come la famiglia, l’ambiente, l’etica, vengono trattate spesso con approccio cattolico e questo ha dato il via a una produzione ad hoc di titoli che non vengono più percepiti come religiosi tout court, ma come libri di biologia, etica, psicologia scritti secondo una visione spirituale. Si è allargata la base dei lettori».

Dunque, la crescita dell’editoria religiosa non è simmetrica a un ritorno alla fede? «Accanto ai libri cattolici - continua Peresson - assistiamo alla crescita, sebbene con numeri più piccoli, della vendita di titoli riguardanti le religioni orientali e la psicologia in senso lato. Questo è il vero paradosso: la religione è in crisi, la ricerca spirituale, anche quella sconfinante nell’auto-psicoterapia, no. In questo contesto è facile che predomini l’area divulgativa rispetto a quella riflessiva o di meditazione. L’arrivo degli ebook aumenterà questa tendenza, anche se riguarderà in un primo momento la saggistica teologica e il settore dei testi patristici commentati. Già da oggi, comunque, la Bibbia e altri libri fondativi cristiani sono disponibili gratis sul web in formato adatto ai vari e-reader».

Ma torniamo in libreria. Quali sono i best seller di questo nuovo trend editorial-spirituale? Purtroppo le librerie religiose (242 in tutta Italia, due in più dell’anno scorso, più 480 punti vendita generici collocati in monasteri, musei, chiese) non fanno parte del panel di rilevazione dei «più venduti» e non esistono classifiche in senso stretto, se non quelle tenute mensilmente da catene come le Paoline. La distribuzione è suddivisa tra le strutture dei grandi gruppi, come San Paolo, che privilegia lo sbocco commerciale dei propri negozi, e realtà indipendenti, come Dehoniane, che distribuisce il proprio catalogo insieme a quello di altri piccoli editori. Oltretutto, molti celebri bestseller religiosi (Giovanni Paolo II, Padre Enzo Bianchi, Vittorio Messori) sono pubblicati da grandi editori laici come Bompiani, Einaudi, Mondadori e distribuiti perfino nei centri commerciali, così come alcuni importanti saggi di storia religiosa li troviamo presso editori laici come Jaca Book (che pubblica anche l’opera omnia di De Lubac e von Balthasar, nonché titoli di John Henry Newman, beato il prossimo settembre, o il bestseller Confessioni di una religiosa di Suor Emmanuelle) o Carocci. Difficile, poi, monitorare i «fenomeni popolari» come quello che anni fa fece vendere, tra chiese e librerie nella sola Milano, 150mila copie in una settimana della raccolta di omelie del cardinal Martini. Così, l’unico modo per sentire un po’ il polso della situazione è quello di andar sul campo, per librerie.
«Nella saggistica e memorialistica - ci hanno raccontato in diverse librerie del settore tra Milano e Roma - vendiamo bene nell’ultimo mese Caterina. Diario di un padre nella tempesta di Antonio Socci, Rizzoli, e il libro di padre Enzo Bianchi sulle Beatitudini, Le vie della felicità, sempre Rizzoli. Corre molto, nonostante sia un volumone, Diario di un'amicizia. La famiglia Poltawski e Karol Wojtyla di Wanda Póltawska, San Paolo edizioni. Poi i due libri su Giovanni Paolo II non accennano a diminuire: Santo Subito di Andrea Tornielli, Piemme, e Perché è santo. Il vero Giovanni Paolo II raccontato dal postulatore della causa di beatificazione di Slawomir Oder e Saverio Gaeta, Rizzoli. A seguire, il volume dell’opera omnia di Ratzinger intitolato Teologia della liturgia e Come l’erba che germoglia. Precarietà dell’uomo e fedeltà a Dio di Bruno Maggioni, Vita e pensiero. Questi due sono libri un po’ difficili, ma li vendiamo quasi quanto gli altri, cioè almeno due copie la settimana, così come la nuova edizione della Bibbia con commenti su tre livelli di lettura, esegetico, teologico e liturgico».

Centomila copie raggiunte anche per Cento volte tanto. Con la fede vivo meglio del calciatore della Juventus Nicola Legrottaglie (Piemme), mentre altrettanto deve aver venduto complessivamente uno dei più famosi scrittori di fede e psicoterapia, Vittorio Albisetti, di cui Paoline pubblica libri come Felici nonostante tutto, In pace con se stessi, Il cambiamento, I sogni dell’anima. Un po’ più «teologici» i libri di Anselm Grün e Henri Nouwen, ancora per pochi quelli di Annick de Souzenelle e Christiane Singer. Discorso a parte per la narrativa: a quanto pare nei gruppi religiosi di lettura, come quello di CL, vanno molto, «per rilassarsi» (almeno questo ci hanno detto alcune suore Paoline), i romanzi di Michael O’Brien pubblicati da San Paolo.

Ma i titoli - chiediamo a una commessa di una libreria religiosa indipendente - di un certo cristianesimo, quei titoli che «procurano ferite all’anima, ma ferite buone», come si dice nella tradizione, li vendete? «Si riferisce a Bernanos, Peguy, Léon Bloy?». «Anche a Claudel, Mauriac, Julien Green, Kierkegaard, Bonhoeffer e alcuni mistici tedeschi». «Ne vendiamo pochi, pochi».

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