Pare che viga da parecchio (si parla di secoli) l'obbligo dei vescovi che qualcuno si ostina a supporre introdotto da Summorum Pontificum o da Universae Ecclesiae o ancora da Anglicanorum Coetibus, cioè quello di rispettare e favorire attivamente tutti i riti nell'unità della stessa fede. Da ieri è nato il secondo Ordinariato Anglicano, in America, anche questo con la sua forma liturgica da rispettare. Sono tornati all'unità nel recente passato tanti tradizionalisti, e - speriamo - il nuovo anno porterà a casa anche i più testardi: pure ad essi è e sarà consentito l'uso della propria liturgia... Voci insistenti fanno inoltre balenare che, fra non molti giorni, uscirà anche un'approvazione del rito "Romano-Neocatecumenale"!
Il Concilio Ecumenico Lateranense IV, resosi conto che in varie circoscrizioni ecclesiastiche convivevano gruppi di cattolici di diversa lingua, alcuni attaccati ai loro riti tanto da far continue polemiche e litigi con i vescovi che non volevano concedere la celebrazione secondo i loro venerandi libri liturgici, risolse - come potete leggere qui sotto - la questione: dando ragione a quei "gruppi stabili", in massima parte greci, che volevano conservare il loro rito, anche se viventi in mezzo a una maggioranza schiacciante di latini. Tutto questo avveniva nel 1215.
Tuttavia la Chiesa - è risaputo - ci mette molto tempo a recepire e ad implementare i decreti di ogni Concilio Ecumenico. Ma Papa Benedetto continua a ricordare con i suoi documenti che - a differenza di quanto comunemente si pensa - ogni rito approvato dalla Madre Chiesa è buono quanto un altro, soprattutto per coloro che proprio vi sono spiritualmente e umanamente congiunti e strettamente legati.
Il Concilio Ecumenico Lateranense IV, resosi conto che in varie circoscrizioni ecclesiastiche convivevano gruppi di cattolici di diversa lingua, alcuni attaccati ai loro riti tanto da far continue polemiche e litigi con i vescovi che non volevano concedere la celebrazione secondo i loro venerandi libri liturgici, risolse - come potete leggere qui sotto - la questione: dando ragione a quei "gruppi stabili", in massima parte greci, che volevano conservare il loro rito, anche se viventi in mezzo a una maggioranza schiacciante di latini. Tutto questo avveniva nel 1215.
Tuttavia la Chiesa - è risaputo - ci mette molto tempo a recepire e ad implementare i decreti di ogni Concilio Ecumenico. Ma Papa Benedetto continua a ricordare con i suoi documenti che - a differenza di quanto comunemente si pensa - ogni rito approvato dalla Madre Chiesa è buono quanto un altro, soprattutto per coloro che proprio vi sono spiritualmente e umanamente congiunti e strettamente legati.
Canone IX: Riti diversi nella stessa fede
Poiché in più parti, entro l'ambito della stessa città e diocesi sono raccolti popoli di diverse lingue, che nell'ambito dell'unica fede hanno riti e costumi diversi, comandiamo severamente che i vescovi di queste città o diocesi nominino persone adatte, che possano celebrare nei diversi riti e lingue gli uffici divini e amministrare loro i sacramenti, istruendoli con la parola e con l'esempio...
(consulta qui l'originale completo)
Semplice ed efficace. Paradossalmente oggi sono tutelate tutte le lingue di ogni popolo migrante e itinerante, stanziale o di passaggio sul territorio diocesano, e ad esse si dedicano messe domenicali e cappellanie nazionali. Però il rito latino, autoctono, non gode solitamente non dico di protezione, ma almeno di legittima libertà, e i pochi aderenti ad essi si ritrovano stranieri in patria propria... D'altra parte è anche evidente che il Concilio voleva porre un freno a chi non vedeva altro che il rito della Chiesa Romana, come se tutto quello che si discosta da esso sia da rigettare come fosse eresia: lingua, musica, tradizioni, preghiere. Anche questo è inconcepibile.
3 commenti:
Che significa il verbo implementare che lei ha usato? Non esiste in nessun dizionario. È forse uno dei tanti neologismi anglofili usati da chi non conosce l'italiano?
Il mio dizionario del 1985, non nuovissimo, riporta: Implementare = rendere operante. Non è colpa di nessuno se la lingua è in continuo arricchimento ed evoluzione. E anche l'italiano recepisce nuovi vocaboli. Buona sera.
E legga quello che scrive l'accademia della Crusca, prima di sparare sentenze: http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=8400&ctg_id=93
Non se la prenda frate, la persona che ha mandato il commento forse aveva un vocabolario del 1500. Io leggo questo " Sia implementare – con il significato di ‘rendere attivo, operante’ – che implementazione sono inseriti nel Dizionario di parole nuove 1964-1984 di Cortelazzo-Cardinale (1986), che riportano come prima attestazione lessicografica l’undicesima edizione dello ZINGARELLI, datata 1983."
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