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giovedì 2 ottobre 2008

Per chi tende a dimenticare: Il canto liturgico nella Sacramentum Caritatis di Benedetto XVI

L'Esortazione apostolica post sinodale Sacramentum Caritatis, non ha compiuto neanche due anni (22/2/2007), e pare già dimenticata. Ci rinfreschiamo la memoria con le belle indicazioni di Papa Benedetto. Oggi, tanto per cambiare :-), vediamo i suoi suggerimenti per il canto liturgico:


Il canto liturgico
42. Nell'ars celebrandi un posto di rilievo viene occupato dal canto liturgico.(126) A ragione sant'Agostino in un suo famoso sermone afferma: « L'uomo nuovo sa qual è il cantico nuovo. Il cantare è espressione di gioia e, se pensiamo a ciò con un po' più di attenzione, è espressione di amore ».(127) Il Popolo di Dio radunato per la celebrazione canta le lodi di Dio. La Chiesa, nella sua bimillenaria storia, ha creato, e continua a creare, musica e canti che costituiscono un patrimonio di fede e di amore che non deve andare perduto. Davvero, in liturgia non possiamo dire che un canto vale l'altro. A tale proposito, occorre evitare la generica improvvisazione o l'introduzione di generi musicali non rispettosi del senso della liturgia. In quanto elemento liturgico, il canto deve integrarsi nella forma propria della celebrazione.(128) Di conseguenza tutto – nel testo, nella melodia, nell'esecuzione – deve corrispondere al senso del mistero celebrato, alle parti del rito e ai tempi liturgici.(129) Infine, pur tenendo conto dei diversi orientamenti e delle differenti tradizioni assai lodevoli, desidero, come è stato chiesto dai Padri sinodali, che venga adeguatamente valorizzato il canto gregoriano,(130) in quanto canto proprio della liturgia romana.(131)

Note:

(126) Cfr Ordinamento Generale del Messale Romano, 39-41; Conc. Ecum. Vat. II, Cost. sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium, 112-118.
(127) Sermo 34,1: PL 38, 210.
(128) Cfr Propositio 25: « Come tutte le espressioni artistiche anche il canto deve essere intimamente armonizzato con la liturgia, partecipare efficacemente al suo fine, ossia deve esprimere la fede, la preghiera, lo stupore, l'amore verso Gesù presente nell'Eucaristia ».
(129) Cfr Propositio 29.
(130) Cfr Propositio 36.
(131) Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium, 116; Ordinamento Generale del Messale Romano, 41.

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