In questi casi, bisogna proprio dirlo, la tempestività e la concretezza sono quanto di meglio la chiesa può offrire. Oro, incenso e mirra al Re dei Re, certo, ma senza mai dimenticare l'immagine vivente di Dio che è ogni uomo. Davvero solo la chiesa, e lo dimostra, sa vivere con la testa in cielo e i piedi ben piantati per terra. Chissà che tante chiese locali imitino la buona e fruttuosa idea di quella ambrosiana.
L'arcivescovo di Milano destinerà un milione di euro a chi perde il lavoro
La crisi nelle omelie di Natale
Tettamanzi apre un fondo disoccupati
Tettamanzi apre un fondo disoccupati
L'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, ha invece affrontato la crisi costituendo un Fondo famiglia-lavoro per venire incontro a chi sta perdendo l'occupazione. Come avvio di questo fondo ha messo a disposizione un milione di euro attingendo - ha annunciato nel corso dell'omelia della Messa di mezzanotte in un Duomo gremito - "dall'otto per mille destinato per opere di carità, da offerte pervenute in questi giorni per la carità dell'arcivescovo, da scelte di sobrietà della diocesi e mie personali".
Anche Tettamanzi ha dedicato gran parte dell'omelia alla crisi in occasione di un Natale che ci chiama "a un supplemento speciale di fraternità e solidarietà": una crisi di "portata mondiale", che secondo gli esperti non ha manifestato ancora "pienamente i suoi effetti destabilizzanti". "Non possiamo stare a guardare" ha detto l'arcivescovo ai fedeli. "Occorre agire. E l'azione ora deve privilegiare chi nei prossimi mesi perderà il lavoro" ha detto il cardinale invocando "gesti concreti di solidarietà" nella sobrietà. Da qui l'idea di costituire un fondo, chiedendo alle comunità cristiane della diocesi di prestare particolare attenzione alle famiglie in difficoltà a causa del lavoro e di aderirvi. E sarà compito di sacerdoti e laici decidere come parteciparvi: rimandando spese non urgenti, destinando percentuali del bilancio parrocchiale. Le modalità di gestione - che Caritas Ambrosiana e Acli stanno già studiando - verranno rese note successivamente. Il cardinale ha solo anticipato alcune direttrici: "la distribuzione dei fondi non avverrà immediatamente ma nei prossimi mesi e non sarà a pioggia ma a destinazione mirata" perché "queste risorse non devono essere una forma di assistenzialismo, affinché chi perde il lavoro non perda anche la propria dignità".
Anche Tettamanzi ha dedicato gran parte dell'omelia alla crisi in occasione di un Natale che ci chiama "a un supplemento speciale di fraternità e solidarietà": una crisi di "portata mondiale", che secondo gli esperti non ha manifestato ancora "pienamente i suoi effetti destabilizzanti". "Non possiamo stare a guardare" ha detto l'arcivescovo ai fedeli. "Occorre agire. E l'azione ora deve privilegiare chi nei prossimi mesi perderà il lavoro" ha detto il cardinale invocando "gesti concreti di solidarietà" nella sobrietà. Da qui l'idea di costituire un fondo, chiedendo alle comunità cristiane della diocesi di prestare particolare attenzione alle famiglie in difficoltà a causa del lavoro e di aderirvi. E sarà compito di sacerdoti e laici decidere come parteciparvi: rimandando spese non urgenti, destinando percentuali del bilancio parrocchiale. Le modalità di gestione - che Caritas Ambrosiana e Acli stanno già studiando - verranno rese note successivamente. Il cardinale ha solo anticipato alcune direttrici: "la distribuzione dei fondi non avverrà immediatamente ma nei prossimi mesi e non sarà a pioggia ma a destinazione mirata" perché "queste risorse non devono essere una forma di assistenzialismo, affinché chi perde il lavoro non perda anche la propria dignità".
Tutto il pezzo di Repubblica: http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/esteri/benedetto-xvi-28/cardinali-crisi/cardinali-crisi.html
La notizia sul Corriere della Sera: http://www.corriere.it/esteri/08_dicembre_25/tettamanzi_fondo_crisi_69c66f06-d25d-11dd-a5a4-00144f02aabc.shtml
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