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giovedì 27 maggio 2010

Prefazio cantato della Santissima Trinità

Una reliquia antichissima della liturgia romana, passata praticamente intatta al vaglio della riforma - nonostante le voci che volevano eliminarla. Parliamo del prefazio della Santissima Trinità. Un capolavoro di poesia liturgica, che in poche e sintetiche righe esprime le linee del dogma trinitario, il volto del Dio cristiano.
Questo testo lo troviamo già contenuto nel Sacramentario Gelasiano (sec. VII) e collocato nell’ottava dopo Pentecoste. Con tutta probabilità è però originario del tempo di Leone Magno (sec. V), o addirittura vergato dalla stessa mano del Santo Dottore, di cui di sicuro riflette il pensiero. Sarebbe pertanto una delle prime testimonianze della liturgia occidentale nella quale si esprime la fides Trinitatis. Non dimentichiamo che gli Ariani erano ancora in giro e ben forti!

Merita di essere conosciuto, studiato e cantato bene dai sacerdoti.
Vi propongo la forma latina rivista, pubblicata nel Messale di Paolo VI. Ci sono solo due minime variazioni: il differentia discretionis del 1962 diventa discretione, e il Quam dell'illatio al Sanctus diventa Quem: non ho ben capito il perchè di quest'ultimo passaggio, probabilmente perchè viene riferito al Padre e non alla Trinità intera.
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:
Qui cum Unigénito Fílio tuo et Spíritu Sancto
unus es Deus, unus es Dóminus: 
non in uníus singularitáte persónæ, 
sed in uníus Trinitáte substántiæ. 
Quod enim de tua glória, revelánte te, crédimus, 
hoc de Fílio tuo,
hoc de Spíritu Sancto, 
sine discretióne sentímus.
 
Ut, in confessióne veræ sempiternæque Deitátis,
et in persónis propríetas, 
et in esséntia únitas, 
et in maiestáte adorétur æquálitas. 
 
Quem laudant Angeli atque Archángeli, Chérubim quoque ac Séraphim, qui non cessant clamáre cotídie, una voce dicéntes: 
Sanctus, Sanctus, Sanctus...
E' veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo sei un solo Dio, un solo Signore, non nell'unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza.
Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo, e con la stessa fede, senza differenze, lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo.

E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
noi adoriamo la Trinità delle Persone,
l'unità della natura, l'uguaglianza nella maestà divina.
Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini, non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode:
Santo, Santo, Santo.....



Ecco il prefazio della SS. Trinità cantato da un giovane sacerdote olandese, Ignas Tilma, durante la sua prima messa. A proposito: auguri a padre Ignas che compie nei prossimi giorni un anno di sacerdozio. E, come si sente dal video, ha iniziato bene:

2 commenti:

Emanuele ha detto...

Gentile fra A. R., perdoni la mia curiosità, le posso chiedere se ha mai avuto occasione di celebrare la Santa Messa servendosi del Messale di san Pio V?

A.R. ha detto...

Curiosità perdonata. Pace e Bene

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