Il 15 e il 16 febbraio a Padova si commemora la Traslazione delle Reliquie di Sant'Antonio, dottore della Chiesa e padre dei poveri e dei sofferenti.
Grazie all'autore dell'articolo che presento in questo post (scarica qui o vedi sotto), pubblicato dalla rivista antoniana "il Santo dei Miracoli", abbiamo la possibilità di guardare più da vicino e comprendere uno dei più caratteristici "scrigni" di reliquie della cristianità: la cappella del "tesoro" della Basilica di Sant'Antonio di Padova. Il "tesoro" è la lingua incorrotta del Santo e le altre reliquie insigni qui collocate alla venerazione dei fedeli, a cui l'anno scorso hanno avuto accesso "ravvicinato" circa 800.000 fedeli e pellegrini. La cappella che contiene il "tesoro" racconta la storia della persona santa, glorificata già in cielo, mentre i suoi resti mortali continuano a parlare del Vangelo qui in terra:
Grazie all'autore dell'articolo che presento in questo post (scarica qui o vedi sotto), pubblicato dalla rivista antoniana "il Santo dei Miracoli", abbiamo la possibilità di guardare più da vicino e comprendere uno dei più caratteristici "scrigni" di reliquie della cristianità: la cappella del "tesoro" della Basilica di Sant'Antonio di Padova. Il "tesoro" è la lingua incorrotta del Santo e le altre reliquie insigni qui collocate alla venerazione dei fedeli, a cui l'anno scorso hanno avuto accesso "ravvicinato" circa 800.000 fedeli e pellegrini. La cappella che contiene il "tesoro" racconta la storia della persona santa, glorificata già in cielo, mentre i suoi resti mortali continuano a parlare del Vangelo qui in terra:
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